I festeggiamenti per Kim Jong-il non si fermano nemmeno con la carestia
Il 16 febbraio, compleanno del dittatore, è indicato nel calendario come massima festa nazionale. Quest’anno le celebrazioni si sono svolte nella sola Pyongyang: la crisi nucleare e le carestie non hanno reso possibile il normale “giubilo popolare”.
Pyongyang (AsiaNews) – Fare felice il grande generale. E’ questo lo scopo ufficiale della grande festa nazionale del 16 febbraio, la celebrazione più importante della Corea del Nord, che cade il giorno del compleanno di Kim Jong-il, il Caro Leader.
 
Tuttavia, quest’anno è stato celebrato con molto meno sfarzo rispetto ai precedenti: le gravi carestie che hanno colpito la popolazione, e l’interruzione temporanea dell’invio di aiuti umanitari dopo la crisi nucleare, hanno provato la popolazione così duramente che neanche gli alti dirigenti del regime sono riusciti ad imporre le solite manifestazioni di “giubilo popolare” per le strade di tutto il Paese.
 
Ogni anno sono previsti giochi di massa, esposizioni di kimjongilie e di kimilsungie (i fiori creati artificialmente in onore del dittatore e del suo defunto padre), e rappresentazioni teatrali che hanno come tema la vita del dittatore. Inoltre, per dimostrare la grandezza del popolo coreano, ogni febbraio viene segnato da un “raccolto record”, che in realtà è il frutto delle privazioni di tutto l’anno.
 
Lo scorso 16 febbraio, però, le cose non si sono svolte come al solito: la capitale ha ospitato una serie di rappresentazioni teatrali e balli popolari, mentre nei palazzi del potere socialista si sono svolte gare di cucina ed esposizioni floreali.
 
Il resto della nazione, che di solito emula Pyongyang, è rimasta invece nell’ombra, e si è unita ai festeggiamenti cantando tutti insieme – alle 14 (ora locale) – un nuovo inno alla grandezza di Kim Jong-il. Auguri ufficiali “per la pace ed il progresso della Corea del Nord” sono stati inviati al dittatore da Putin, Gheddafi, Castro e Assad.