Membro Cio: le Olimpiadi una opportunità per il rispetto dei diritti umani
Anche se non si vedono miglioramenti, c’è la convinzione che la Cina farà qualcosa per migliorare la sua immagine. Intanto il governo dice alla Rice che “è pronto a riprendere i colloqui” con gli Usa sul rispetto dei diritti.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – “La situazione [dei diritti umani] non sarebbe migliorata, se i Giochi non fossero stati assegnati alla Cina”. Francois Carrard, direttore generale del Comitato internazionale olimpico nel luglio 2001 al momento della scelta di Pechino, spiega perché ritiene positiva questa scelta e perché non appoggia alcun boicottaggio.

In un’intervista rilasciata ieri alla Bbc, Carrard riconosce che finora non si riscontrano miglioramenti nel rispetto dei diritti, ma si dice “convinto che se guardiamo a questo con la prospettiva della storia, vedremo che i Giochi olimpici saranno stati un’opportunità per considerevoli progressi”. “I diritti umani sono una questione essenziale per tutti i membri del Cio”. Carrard è convinto che la Cina sia un Paese diverso dal resto del mondo e non si possa pretendere di vedere risultati immediati e che, comunque, l’attenzione del mondo sui Giochi costringerà il governo cinese a far qualcosa per migliorare la sua immagine.

Per questo Carrard è contrario a un boicottaggio, che farebbe tornare Pechino a un isolamento. “Rispetto quanto ha detto Spielberg [che ha rinunciato a collaborare con i Giochi per lo scarso intervento della Cina per fermare la guerra nel Darfur ] ma sono in totale disaccordo con lui”.

Sempre ieri Yang Jiechi, ministro cinese degli Esteri, al termine di una conferenza stampa insieme al segretario Usa di Stato Condoleeza Rice, ha detto che Pechino “è pronta a riprendere il dialogo” con Washington sui diritti umani. Il dialogo fu interrotto nel 2003 dopo l’esecuzione di un tibetano e l’arresto di attivisti per i diritti, considerati dagli Usa prova della mancanza di volontà di migliorare la situazione. E gli Stati Uniti hanno chiesto di riprenderli.