Pyongyang espelle i sudcoreani, Seoul minaccia l’attacco
Il regime di Kim Jong-il caccia gli “stranieri sudcoreani” dal complesso economico intercoreano di Kaesong in risposta alle critiche sul nucleare mosse da Seoul. Il nuovo comandante delle forze armate del Sud avverte: pronto un attacco preventivo contro le postazioni nucleari del Nord.
Seoul (AsiaNews) – La Corea del Nord ha ordinato l’evacuazione di tutti gli “stranieri sudcoreani” dal complesso industriale di Kaesong, noto come “zona economica intercoreana” che sorge sul territorio gestito da Pyongyang. Allo stesso tempo, per la prima volta dalla fine della guerra civile, il capo delle Forze armate sudcoreane ha parlato dell'esistenza di un attacco preventivo contro postazioni nucleari del Nord, “in caso di minaccia atomica”.
 
Sono entrambi segnali dell’alta tensione diplomatica che si registra fra i due Paesi sin dall’elezione del nuovo presidente, il conservatore Lee Myung-bak, avvenuta alla fine di dicembre. La Corea del Sud ha invitato i civili presenti in territorio nordcoreano a lasciare il Paese, ma ha chiesto al regime guidato da Kim Jong-il di “normalizzare” la politica riguardo la zona economica comune.
 
Il portavoce del ministero dell’Unificazione di Seoul, Kim Ho-nyeon, accusa: “Tutta la responsabilità di quanto accade ricade su Pyongyang. L’evacuazione è una risposta al commento del nostro governo che, nei giorni scorsi, ha definito inutile un’espansione di Kaesong sotto la continua minaccia nucleare, che il regime stalinista non accenna a voler eliminare”.
 
Proprio per questo, il gen. Kim Tae-young (nuovo comandante delle forze armate coreane), ha dichiarato: “Stiamo preparando un attacco preventivo da lanciare contro le postazioni nucleari del Nord. Il nostro obiettivo primario è quello di evitare che ordigni atomici esplodano nel nostro territorio”. Si tratta della prima allusione ad un attacco fra le due Coree sin dalla fine della guerra civile, avvenuta nel 1953.