Papa: Giovanni Paolo II e Faustina Kowalska, apostoli della Divina Misericordia
A 3 anni dalla morte del papa polacco, Benedetto XVI annuncia il primo Congresso Mondiale della Divina Misericordia, un tema caro a Giovanni Paolo II per polarizzare la missione della Chiesa e far scaturire la pace nel mondo, “impossibile alle sole forze umane”.

Castel Gandolfo (AsiaNews) – A pochi giorni dall’anniversario della morte di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI ha annunciato al Regina Caeli di oggi che egli presiederà una messa in sua memoria proprio mercoledì 2 aprile, 3° anniversario della scomparsa del grande papa polacco. La messa aprirà il primo Congresso Apostolico Mondiale della Divina Misericordia, che si terrà a Roma, e vede fra i responsabili il card. Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna.

“La misericordia – ha detto Benedetto XVI - è in realtà il nucleo centrale del messaggio evangelico, è il nome stesso di Dio, il volto con il quale Egli si è rivelato nell’antica Alleanza e pienamente in Gesù Cristo, incarnazione dell’Amore creatore e redentore. Questo amore di misericordia illumina anche il volto della Chiesa, e si manifesta sia mediante i Sacramenti, in particolare quello della Riconciliazione, sia con le opere di carità, comunitarie e individuali. Tutto ciò che la Chiesa dice e compie, manifesta la misericordia che Dio nutre per l’uomo. Quando la Chiesa deve richiamare una verità misconosciuta, o un bene tradito, lo fa sempre spinta dall’amore misericordioso, perché gli uomini abbiano vita e l’abbiano in abbondanza (cfr Gv 10,10). Dalla misericordia divina, che pacifica i cuori, scaturisce poi l’autentica pace nel mondo, la pace tra popoli, culture e religioni diverse”.

Si deve proprio a Giovanni Paolo II la definizione di “Domenica della Divina Misericordia” data alla seconda domenica di Pasqua (domenica in Albis). “Questo avvenne – ricorda il papa - in concomitanza con la canonizzazione di Faustina Kowalska, umile Suora polacca, nata nel 1905 e morta nel 1938, zelante messaggera di Gesù Misericordioso”.

“Come Suor Faustina – ha aggiunto il papa - Giovanni Paolo II si è fatto a sua volta apostolo della Divina Misericordia. La sera dell’indimenticabile sabato 2 aprile 2005, quando chiuse gli occhi a questo mondo, era proprio la vigilia della seconda Domenica di Pasqua, e molti notarono la singolare coincidenza, che univa in sé la dimensione mariana – il primo sabato del mese – e quella della Divina Misericordia. In effetti, il suo lungo e multiforme pontificato ha qui il suo nucleo centrale; tutta la sua missione a servizio della verità su Dio e sull’uomo e della pace nel mondo si riassume in quest’annuncio, come egli stesso ebbe a dire a Cracovia-Łagiewniki nel 2002, inaugurando il grande Santuario della Divina Misericordia: ‘Al di fuori della misericordia di Dio non c’è nessun’altra fonte di speranza per gli esseri umani’. Il suo messaggio, come quello di Santa Faustina, riconduce dunque al volto di Cristo, suprema rivelazione della misericordia di Dio. Contemplare costantemente quel Volto: questa è l’eredità che egli ci ha lasciato, e che noi con gioia accogliamo e facciamo nostra”.

A conclusione della sua riflessione, Benedetto XVI ha invitato i fedeli a porre il Congresso che si terrà a Roma “sotto la celeste protezione di Maria santissima Mater Misericordiae. A Lei affidiamo la grande causa della pace nel mondo, perché la misericordia di Dio compia ciò che è impossibile alle sole forze umane, e infonda nei cuori il coraggio del dialogo e della riconciliazione”.