Lee Myung-bak “traditore senza testa”. Firmato Pyongyang
Il Rodong Sinmun, quotidiano ufficiale del regime stalinista, ha nominato ieri per la prima volta il nuovo presidente sudcoreano, Lee Myung-bak, che ha “instaurato un regime” schiavo degli Stati Uniti. Continua la guerra psicologica fra Seoul e Pyongyang.
Seoul (AsiaNews) – Per la prima volta dall’elezione del nuovo presidente sudcoreano, la Corea del Nord nomina in un articolo ufficiale il conservatore Lee Myung-bak per attaccarlo in maniera frontale. In un lunghissimo articolo apparso ieri sul Rodong Sinmun, quotidiano ufficiale del regime stalinista, Lee viene definito un “ciarlatano politico”, un “traditore senza testa” ed una “marionetta degli Stati Uniti”.
 
Il “regime” instaurato dal presidente sudcoreano, scrive l’anonimo editorialista nordcoreano, “sarà del tutto responsabile per il catastrofico incidente che potrebbe capitare nel prossimo periodo, l’unica causa del congelamento nei rapporti fra Corea del Nord e Corea del Sud”.
 
Il torrente di insulti rientra nella guerra psicologica che Seoul e Pyongyang combattono dall’elezione di Lee, avvenuta lo scorso 19 dicembre. Subito dopo la proclamazione dei risultati elettorali, non avendo ancora preso possesso della carica, il nuovo presidente si era detto pronto a criticare la Corea del Nord per il suo “disgustoso” atteggiamento nei confronti dei diritti umani.
 
Nei mesi successivi, la nuova amministrazione di Seoul ha tagliato i fondi umanitari inviati al Nord ed ha confermato il suo desiderio di votare a favore di una mozione Onu di critica nei confronti del regime stalinista guidato da Kim Jong-il. Inoltre, per la prima volta dalla fine della guerra civile del 1950, le forze armate sudcoreane hanno paventato la possibilità di un attacco preventivo in caso di minaccia nucleare da parte dello Stato confinante.