Ha ottenuto il divorzio la bambina yemenita costretta a sposarsi a 8 anni
Ma la legge che consente le nozze di minorenni con adulti non sarĂ  cambiata. Uno studio ha evidenziato come il matrimonio con le bambine sia una pratica estremamente diffusa. La piccola Nojud, ora, vuole tornare a scuola, faceva la seconda elementare.
Sana (AsiaNews) – Non sarà cambiata la legge yemenita sul matrimonio, malgrado il caso della bambina di 8 anni che, costretta a sposare un uomo di 30, chiedendo – e ottenendo - il divorzio ha messo in luce una prassi diffusa nel suo poverissimo Paese. Il Comitato parlamentare per la giurisprudenza ha infatti respinto una richiesta del Comitato nazionale delle donne (WNC) ed appoggiata da 61 parlamentari, che chiedeva di introdurre il principio dell’età minima di 18 anni per contrarre matrimonio, sia per gli uomini che per le donne.
 
Il caso di Nojud Mohammed Ali è venuto alla luce il 2 aprile - raccontato dallo Yemen Times - quando la bambina si è presentata, da sola, davanti al giudice Muhammed Al-Qadhi, in una corte della capitale, per chiedere il divorzio dal marito Faez Ali Thameur, accusandolo di averla picchiata a violentata. La legge infatti consente i matrimoni di minorenni, ma impone di attendere la “maturità” per avere rapporti sessuali. La stessa legge, però, non prevede sanzioni nei confronti di chi non la rispetta. Così, nel Paese, la pratica dei matrimoni con bambine è estremamente diffusa: uno studio condotto nel 2006 da un centro per lo sviluppo della donna ha evidenziato che il matrimonio in età infantile coinvolge il 52,1% delle bambine, per le quali l’età media delle nozze va da poco più di 10 anni a quasi 15. Quella degli uomini è intorno ai 21.
 
Quanto a Nojud, il marito, che, arrestato per le violenze, aveva rifiutato di concederle il divorzio, si è difeso sostenendo di aver avuto la bambina dai genitori di lei. Il padre della bambina, pure fatto imprigionare dal giudice, ha messo avanti le povere condizioni economiche, per le quali aveva accettato di farla sposare. “Mi hanno fatto firmare il contratto – ha raccontato Nojud – dicendomi che sarei rimasta a casa mia fino a 18 anni, ma una settimana dopo i miei genitori mi hanno portato da mio marito”.
 
Concluso il processo, l’ormai ex marito ed il padre – che si dice pentito - sono usciti di prigione. Quanto alla bambina, ha espresso il desiderio di tornare a scuola – faceva la seconda elementare – e di avere un orso per giocare.