Onu: il blocco del carburante può impedire gli aiuti umanitari a Gaza
Già oggi, secondo le Nazioni Unite, sarà impossibile portare sostegno a 650mila rifugiati. Il Consiglio di sicurezza non prende posizione, diviso dalle polemiche suscitate dall’ambasciatore libico che paragona la situazione della Striscia ai campi di sterminio tedeschi.
New York (AsiaNews/Agenzie) – Rischia di impedire gli aiuti umanitari, il blocco delle forniture di carburante imposto da Israele a Gaza. L’allarme viene dalle Nazioni Unite, un funzionario delle quali ha spiegato che da oggi si dovranno fermare sostegno alimentare ed altri interventi che vengono compiuti a favore di 650mila rifugiati nella Striscia.
 
Da Gaza, intanto, da parte sua l’agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi (UNWRA) ha fatto sapere che se non dovesse arrivare carburante, altri 500mila abitanti della zona si troveranno senza sostegno. Già da ieri, poi, alcune zone sono al buio.
 
Riunitosi per esaminare la questione, il Consiglio di sicurezza non ha portato avanti la riunione a causa della decisione degli occidentali di allontanarsi, in reazione all’intervento dell’ambasciatore libico, Giadalla Ettalhi, che ha definito la situazione della Striscia è la stessa dei campi di sterminio nazisti. “Questo linguaggio non aiuta il progresso del processo di pace”, ha commentato ala BBC un funzionario inglese, Karen Pierce.
 
Da parte sua, il segretario dell’Onu, Ban Ki-moon, ha definito “punitiva e inaccettabile” la decisione israeliana di tagliare i rifornimenti di carburante, anche se lo Stato ebraico si è detto disposto a farne passare una certa quantità.