La Cina prevede un’altra estate con frequenti black-out
Secondo dati ufficiali, la mancanza di energia sarà di 10 gigawatt, pari a diversi milioni di utenze domestiche. Ma esperti ritengono che sarà maggiore. Il basso costo “politico” dell’elettricità costringe gli impianti a operare in perdita e con poche riserve, con rischio di rimanere al buio.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – La richiesta di energia da parte della Cina potrebbe quest’anno superare le scorte disponibili di circa 10 gigawatt (Gw), pari a circa 3,5 milioni di utenze domestiche al momento di massimo utilizzo. L’eccesso provocherà interruzioni di emissione energetica in diversi punti del Paese durante l’estate, uno dei periodi più sensibili dell’anno. A lanciare l’allarme è Wang Yeping, vice-presidente della Commissione statale di controllo dell’energia.
 
Per soddisfare la crescente fame di energia la Cina costruisce sempre nuove centrali energetiche alimentate a carbone, ma i crescenti costi del minerale, la sua grande richiesta e la congestione dei trasporti causano una sistematica scarsità di riserve, ora in genere sufficienti per appena 12 giorni o anche meno. Questo ha causato gravi problemi lo scorso febbraio, quando le grandi nevicate hanno bloccato strade e ferrovie e distrutto le linee elettriche e molti impianti hanno rischiato di dover chiudere per mancanza di carbone. Da allora il prezzo del carbone è diminuito, ma è rimasto comunque superiore del 37% rispetto a un anno fa.
 
Lo Stato vende l’energia elettrica a basso prezzo, ma questo costringe molti impianti a lavorare in perdita e li induce a mantenere riserve di carbone minime. Peraltro la forte inflazione rende difficile un aumento del prezzo dell’energia. Esperti ritengono la previsione di Wang persino ottimistica, osservando che a marzo il Guangdong ha previsto carenze di energia, per se solo, per almeno 10 Gw.