Nuovo caso di “blasfemia”, deputato cattolico contro il governo
di Qaiser Felix
Shahbaz Bhatti, deputato cattolico e presidente dell’All Pakistan Minorities Alliance, chiede al governo la revisione della famigerata legge sulla blasfemia e la scarcerazione dei cristiani trattenuti senza prove. Particolarmente grave il caso del dottor Sardar, che rischia la pubblica impiccagione per l’invidia di un ex dipendente.
Islamabad (AsiaNews) – Immediata scarcerazione per i cristiani accusati senza prove di blasfemia ed una nuova regolamentazione che contrasti l’abuso della legge che punisce chi dissacra Maometto o l’islam. Sono le richieste fatte al governo da Shahbaz Bhatti, deputato cattolico e presidente dell’All Pakistan Minorities Alliance. Il primo a dover essere liberato, dice il politico ad AsiaNews, è il dottor Robin Sardar, “in carcere per l’invidia di alcuni musulmani, che hanno usato la blasfemia come scusa per eliminare un avversario”.
 
La situazione, continua Bhatti, “è particolarmente grave. L’uomo, cristiano, è stato arrestato il 5 maggio nel villaggio di Hafizabad con l’accusa di aver insultato Maometto. La polizia lo ha portato in carcere senza alcuna prova, soltanto per compiacere gli estremisti dell’area. Ora questi chiedono la sua pubblica impiccagione, nonostante non vi siano gli estremi neanche per trattenerlo in galera”.
 
Questo caso, riprende l’attivista, “dimostra gli abusi dell’art. 295 del codice penale pakistano, noto come legge sulla blasfemia. Questo articolo prevede l’ergastolo o la pena di morte per chi dissacra l’islam, Maometto o il Corano. Fino ad oggi, tuttavia, non sono mai stati registrati casi accompagnati da prove soddisfacenti. Si tratta di una legge iniqua, una spada di Damocle sulla testa delle minoranze”.
 
Nel caso del dottor Sardar, poi, “è evidente la manipolazione della legge. L’accusatore, Muhammad Basir, era un dipendente della clinica diretta dal medico cristiano che lo ha licenziato dopo avergli più volte chiesto di non fare propaganda religiosa nel suo centro. Da allora, Basir ha covato odio nei confronti del medico: ora dice di averlo sentito mentre insultava Maometto, e la polizia gli crede”.
 
Dalla sua introduzione ad oggi, la legge sulla blasfemia ha ucciso almeno 25 persone. Il fattore più grave è che queste non sono state condannate a morte, ma sono state uccise da estremisti religiosi persino mentre erano sotto la custodia della polizia. Questo, conclude Bhatti, “dimostra come il testo sia da emendare il prima possibile. Qui basta un’accusa per morire”.