Sono gli invalidi di guerra i più emarginati in Iraq
Secondo un recente studio si tratta di oltre un milione di persone, divenute disabili a causa della guerra. Governo e società civile non si occupano di loro, con gravi conseguenze psicologiche e tensioni all’interno delle famiglie.
Baghdad (AsiaNews) – Gli invalidi civili a causa della guerra in Iraq sono più di un milione e rappresentano la categoria più emarginata della società. I traumi psicologici che riportano creano forti squilibri all’interno della loro stessa famiglia e al problema il governo centrale non pone la dovuta attenzione. La denuncia è di Faris al-Ubeidi, un ricercatore iracheno, intervistato dall’agenzia “Voice of Iraq”. Al-Ubeidi spiega che lo Stato ha il dovere di garantire che i disabili a causa della guerra, ma con competenze professionali, possano essere ancora rappresentare una forza lavoro produttiva. Il problema è che i padri di famiglia rimasti invalidi e senza la possibilità di lavorare, si sentano solo un peso per la famiglia e questo genera gravi problemi psicologici e tensioni.
 
Secondo uno studio condotto dall’International Disabled Persons’ Organization (IDPO) - in collaborazione con i ministeri iracheni di Lavoro, Sanità e Affari sociali – su una popolazione di 26 milioni di abitanti, dopo 5 anni di guerra, oltre un milione risulta invalido. Di questi, 5.600 sono disabili al 100%, 100mila hanno subito l’amputazione di un arto, oltre 100mila sono rimasti ciechi e altri 250mila rischiano di perdere la vista.
 
La società civile – ritiene il ricercatore – è responsabile, invece, di sfruttare la tragedia irachena per raccogliere fondi (per bambini, rifugiati e via dicendo), ma senza provvedere in nessun modo ai bisogni di queste altre vittime dimenticate.