Manifestazioni bandite a Kathmandu
A due giorni dalla prima seduta dell’Assemblea costituente, che dovrebbe dichiarare la fine della monarchia, le autorità vietano tutti i raduni di massa per “motivi di sicurezza”.

Kathmandu (AsiaNews/Agenzie) - Le autorità nepalesi hanno deciso di bandire tutte le manifestazioni e i raduni di massa nelle zone sensibili della capitale Kathmandu. Il divieto arriva due giorni prima della seduta in cui l’Assemblea costituente dovrebbe annunciare l’abolizione della monarchia. Finora non si sono registrati incidenti, ma il divieto è una misura preventiva per evitare possibili disordini. Tra le aree interessate al bando, il palazzo del re Gyanendra e la residenza del primo ministro.

Il cambiamento politico atteso in Nepal è storico. Al momento, però, sono ancora pochi i dettagli costituzionali elaborati, mentre continuano le violenze ad opera del più grande partito, quello degli ex ribelli maoisti, che non ha ancora abbandonato le armi.

Uscito da una guerra civile costata la vita a 13mila persone, il Nepal ha eletto il mese scorso l'Assemblea, che avrà il compito di redigere la nuova Costituzione e trasformare il Paese in una repubblica. Nonostante il meccanismo che sancirà il passaggio non sia ancora chiaro, tutti si aspettano che l’annuncio venga fatto mercoledì prossimo. Probabilmente il governo nepalese teme che in seguito alla dichiarazione della repubblica possano verificarsi assalti e saccheggi ai palazzi della Corona.