Taipei e Pechino d’accordo: dopo 10 anni, riaprono i colloqui diretti
Nel corso dello storico incontro fra il presidente cinese ed il leader nazionalista di Taiwan, parte l’invito ad una delegazione taiwanese per discutere, a Pechino, di voli diretti e visti.
Pechino (AsiaNews) – Il governo cinese e quello taiwanese si sono accordati per riprendere una linea diretta di colloqui, dopo oltre dieci anni di gelo diplomatico. La conferma è arrivata nella serata di ieri, dopo l’attesissimo colloquio fra il presidente Hu Jintao ed il capo del Partito nazionalista cinese di Taiwan, Wu Poh-hsiung. Si è trattato dell’incontro fra le due parti a più livello dal 1949, anno della cacciata di Chiang Kai-shek dalla Cina ad opera delle truppe maoiste.
 
Il governo cinese ha inviato una lettera ufficiale di invito alla controparte taiwanese. Il prossimo incontro si terrà a Pechino dall’11 al 14 giugno, con lo scopo di stabilire linee aeree dirette ed alleggerire la politica dei visti per i turisti cinesi che intendano visitare l’isola. Secondo il testo della lettera, inviata dall’Associazione cinese per le relazioni sullo Stretto di Taiwan, “la speranza è che i colloqui possano incontrare le aspettative di entrambe le popolazioni”.
 
Chiang Pin-kun, presidente della Fondazione taiwanese per gli scambi sullo Stretto, dice che l’invito “arriva al momento giusto”. Sarà lui a guidare la delegazione dell’isola nella capitale cinese: essa sarà composta da imprenditori e da membri del governo. Nell’invito, il governo cinese sottolinea inoltre di voler seguire i parametri decisi nel “consenso del 1992”, un testo stilato dai due governi – ma mai messo in atto – che stabilisce i parametri comuni per l’interpretazione del concetto dell’unica Cina.
 
Questo è il caposaldo della politica estera di Pechino, e stabilisce l’indivisibilità del territorio cinese. Tuttavia, Hu Jintao ha “aperto” a Taipei, riconoscendo che “questo modo di pensare può avere diverse interpretazioni”.