Rabwa, la polizia vieta la grande festa ahmadi
di Qaiser Felix
Il governo vieta ai membri della comunità, considerata una setta dell’islam, di festeggiare il centenario della khilafat, il “sistema di successione spirituale” alla base dell’insegnamento ahmadi. Per il portavoce, si tratta dell’ennesima violazione ai diritti umani che avviene in Pakistan.
Lahore (AsiaNews) – Il governo pakistano ha proibito alla comunità ahmadi di Rabwa, una delle più grandi al mondo, di celebrare la grande festa di khilafat: essa è alla base della successione dei profeti dell’islam, ed è considerata un’eresia dai musulmani sunniti e sciiti. Gli agenti della polizia federale hanno interrotto le celebrazioni, ed hanno imposto gli arresti domiciliari ai promotori dell’iniziativa.
 
Lo conferma ad AsiaNews Saleem-ud-din, portavoce della comunità, che racconta: “Gli agenti sono venuti da noi ed hanno proibito marce, cene comuni, persino i fuochi d’artificio. Non è altro che l’ennesima violazione dei diritti umani che avviene in Pakistan”. Anthony Nadeem, membro della Commissione pakistana per i diritti umani, conferma: “Quello che è avvenuto configura una grave violazione della dichiarazione dei diritti umani e della Costituzione nazionale”.
 
Nadeem, che ha visitato Rabwa per raccogliere testimonianze, racconta: “La polizia ha arrestato Mirza Younas, commerciante locale, perché vendeva bandierine colorate e cappellini con le benedizioni per il centenario”. Altri abusi del genere si sono registrati in tutta la zona, anche se ora la comunità ahmadi cercherà di ottenere il rilascio dei loro aderenti. Nessuno degli arrestati, infatti, è stato accusato di nulla.
 
Gli ahmadi si dichiarano musulmani, ma non riconoscono Maometto come ultimo profeta: per questo sono ritenuti eretici, e subiscono pesanti violenze e ostracismi da parte degli integralisti in Pakistan, Bangladesh e Indonesia. La comunità pakistana è composta da circa tre milioni di membri, residenti per la maggior parte nel Punjab.