Rallenta la crescita economica, quasi raggiunta dall’inflazione
L’agricoltura è il settore più colpito: in difficoltà centinaia di milioni di persone, che potrebbero “punire” il governo nelle elezioni generali del 2009. Esperti: se rallenta la crescita, l’India non potrà diminuire la povertà.

New Delhi (AsiaNews/Agenzie) – Rallenta la crescita dell’India, che nel primo trimestre 2008 è stata di “solo” l’8,8%, la minore dal 2005, come ha ammesso oggi l’ufficio statistico nazionale. Ma il dato più allarmante è che accelera l’inflazione, giunta all’8,1% nella settimana al 17 maggio e che è raddoppiata in appena 4 mesi.

E’ la massima inflazione dal 2004, ancora più grave perché colpisce soprattutto i costi dell’energia e di generi essenziali come gli alimenti. Per contenerla il governo ha abbattuto le imposte sull’importazione di olio da cucina e acciaio e ha proibito l’esportazione di cemento, riso, legumi, cereali e olio. Ha anche imposto alle raffinerie di vendere il carburante sottocosto, ma ha così dovuto impiegare grandi risorse per indennizzarle.

La popolazione è critica per l’aumento dei prezzi e si ritiene che per questo il Partito del Congresso del premier Manmohan Singh ha perso 9 delle 11 elezioni provinciali tenute dal gennaio 2007. Nel maggio 2009 ci saranno le elezioni politiche generali.

Per combattere l’inflazione la Reserve Bank of India, la Banca centrale, ha aumentato le riserve monetarie obbligatorie delle banche, per togliere liquidità dal mercato, e ha tenuto alti i tassi di interesse sui finanziamenti, giunti al massimo da 6 anni.

Ma esperti ritengono che proprio questo aumento abbia scoraggiato gli investimenti, soprattutto esteri, e la spesa per consumi. Palaniappan Chidambaram, ministro delle Finanze, ieri ha disposto facilitazioni per i finanziamenti esteri, per facilitare maggiori investimenti, e oggi ha detto di aspettarsi che la crescita nel 2008 scenda all’8,5%, che è comunque la seconda mondiale dopo la Cina.

Sanjay Peters, professore di economia, commenta all’agenzia Bloomberg che “contenere l’inflazione compromettendo la crescita non è una via praticabile. La crescita è importante per diminuire la povertà in India”.

E’ anche significativo che la più colpita sia la produzione agricola, che dà di che vivere a centinaia di milioni di piccoli coltivatori è che è cresciuta di solo il 2,9% nel trimestre, molto meno dell’inflazione. Il governo è criticato perché ha trascurato questo settore, dedicandovi scarsi fondi, e ha destinato ampi fondi a realizzare aeroporti, strade e impianti energetici, così che il settore costruttivo è cresciuto del 12,6%. In difficoltà anche le manifatture, cresciute del 5,8%. (PB)