Video: americano chiede ritiro delle truppe e poi è decapitato

Il Cairo (AsiaNews/Agenzie) – Un gruppo islamico fondamentalista legato ad al Qaeda ha diffuso stamattina un video su internet che mostra l'esecuzione di un americano, dopo che egli lancia un appello per il ritiro delle truppe Usa dall'Iraq. Non è ancora chiaro se l'uomo era un rapito e dove è stato catturato.

Nel video l'uomo si autoidentifica come Benjamin Vanderford di S. Francisco (California).

Nervoso e tremante, e sedendo su una sedia con le mani legate alla schiena, egli afferma "Dobbiamo lasciare questo paese. Dobbiamo terminare questa occupazione".

Il video, dal titolo "Abu Musab al-Zarqawi sgozza un americano", è inframezzato con immagini di adulti e bambini sfigurati e feriti in Iraq, mentre si sentono frasi del Corano in sottofondo.

L'uomo dice ancora: "Occorre lasciare questa nazione adesso. Se non lo facciamo saremo tutti uccisi in questo modo". Il video mostra poi l'americano che giace per terra, con un coltello sul collo.

Il militante al-Zarqawi e il suo gruppo Tawhid-e-Jihad si è proclamato responsabile di molti attentati contro le truppe alleate in Iraq e di molte esecuzioni, fra cui quelle di Nicholas Berg, un businessman americano di 26 anni (decapitato l'11 maggio scorso); il sud-coreano Kim Sun-il (decapitato il 22 giugno)  e l'autista bulgaro Georgi Lazov (decapitato il13 luglio ).

Nel mondo islamico queste decapitazioni sono sempre più criticate come "non islamiche" e "barbare". Il Gulf News di Dubai ha definito la decapitazione di Kim Sun-il "un atto codardo" che cerca di buttare la responsabilità su altri [le truppe americane – ndr] e questo "mostra la meschinità delle convinzioni e della moralità dei rapitori".

I terroristi hanno rapito decine si ostaggi. La maggior parte proviene da nazioni legate alla coalizione militare, oppure da nazioni che commerciano con il nuovo governo irakeno. Il governo di Yihad Allawi, sta attuando una strategia per la sicurezza dell'Iraq. Allawi rimane aperto alla collaborazione militare con paesi islamici – come proposto dall'Arabia Saudita – ma accetta anche la collaborazione delle truppe alleate.

In questi due giorni le truppe irakene, americane, inglesi e italiane  hanno inflitto enormi perdite a gruppi di guerriglia a Najaf e a Nassiriya.