Alessio II: positivi i rapporti con i cattolici, ma resta il problema del proselitismo
Il patriarca di Mosca parlando al Sinodo della sua Chiesa sottolinea i progressi su temi di comune interesse come il ruolo della religione, la famiglia e la morale, ma continua a lamentarsi per l’attività missionaria dei cattolici e “l’oppressione” che gli ortodossi subiscono da parte degli “uniati” in Ucraina.
Mosca (AsiaNews/Agenzie) – Il “proselitismo” dei cattolici in Russia e “l’oppressione” degli ortodossi dell’Ucraina occidentale da parte dei cattolici di rito greco, i cosiddetti uniati, sono questioni ancora aperte tra il Patriarcato ortodosso di Mosca e la Chiesa cattolica, con la quale, comunque, il dialogo è “positivo”. Il patriarca di Russia Alessio II è tornato a ripetere le ormai tradizionali rimostranze di Mosca nei confronti di Roma anche nel corso del Sinodo generale del Patriarcato, in corso a Mosca.
 
Affrontando di fronte ai 197 vescovi che prendono parte ai lavori la “questione cattolica”, Alessio ha sostenuto che “oggi possiamo vdere che c’è un dialogo positivo con la Chiesa cattolica romana, su questioni di pressante attualità, in particolare su temi come la protezione dei valori della tradizione cristiana, il ruolo della religione nella vita sociale, i problemi morali e l’atteggiamento verso l’istituzione familiare”.
 
Restano “problemi che chiedono una concreta soluzione, come la questione dell’attività missionaria dei cattolici sul territorio canonico della Russia e di altri Paesi”. “Vorremmo anche vedere i tanto attesi progressi sul’atteggiamento dei greco-cattolici nei confronti degli ortodossi nella regione dell’Ucraina occidentale ove la Chiesa uniate è predominante. Purtroppo – ha concluso – a tale riguardo non vediamo sviluppi positivi e rappresentanti canonici della Chiesa ortodossa in numerosi casi continuano a soffrire l’oppressione dei greco-cattolici”.