A Qingdao le Olimpiadi di vela minacciate da un'invasione di alghe
Oltre diecimila lavoratori lottano senza sosta per ripulire l’area antistante. Già tolte più di 100mila tonnellate di alghe, ma la situazione è ancora grave (vedi le foto nell’articolo). Da anni la Cina è invasa da alghe, specie in fiumi e laghi, e un quarto della popolazione manca di fonti d’acqua potabile.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Oltre 10mila lavoratori e migliaia di volontari lottano da giorni, con ruspe e a mani nude e con più di 1.000 barche, per pulire dalle alghe 13mila chilometri quadrati del bacino di Qingdao, dove sono previste le gare olimpioniche di vela. Sono state già tolte oltre 100mila tonnellate di alghe, mentre si cerca di impedirne l’arrivo di altre nel bacino installando barriere e ripulendo la foce del Fiume Giallo.

Si vuole bonificare entro il 15 luglio l’area, pari a circa un terzo di quella destinata alle gare di vela che iniziano il 9 agosto. Molti concorrenti già sono arrivati per iniziare gli allenamenti. Sono apparse nella zona da circa un mese, alimentate dalle sostanze portate da un eccessivo inquinamento, e sono tanto dense che impediscono perfino di nuotare. Anche se Wang Shulian, vicedirettore del locale Ufficio per pesca e oceano, dice che la loro presenza non indica con necessità problemi di inquinamento o cattiva qualità dell’acqua.

Da anni la Cina è invasa dalle alghe, soprattutto le acque interne, quale conseguenza delle sostanze nutritive portate dall’inquinamento industriale, dall’ampio uso di nitrati nell’agricoltura e dai rifiuti cittadini. Circa un quarto della popolazione manca di fonti d’acqua potabile e sono finora risultati inefficaci gli sforzi del governo di migliorare la situazione.