A Teheran si pensa alla pena di morte per “crimini” via web
Una proposta di legge prevede il rischio della vita per coloro che promuovono corruzione prostituzione o apostasia, ossia l’abbandono dell’islam.
Teheran (AsiaNews) – Chi in rete promuoverà “corruzione, prostituzione e apostasia” potrebbe essere punito con la pena di morte. E’ quanto prevede una proposta di legge presentata al Majlis, il parlamento iraniano, della quale dà notizia l’agenzia iraniana ISNA.
 
Secondo l’agenzia, la legge prende di mira coloro che “danneggiano la sicurezza mentale della società” promuovendo attività particolarmente dannose, tra le quali è posta anche l’apostasia, cioè, secondo i principi islamici, l’abbandono della religione musulmana ed il passaggio ad un’altra.
 
In Iran, internet è particolarmente sorvegliato e sottoposto a stretti vincoli: sono migliaia i siti bloccati, in quanto ritenuti diffondere contenuti immorali o fuori luogo da un punto di vista politico o religioso.