Gmg: giovani indiani in cammino per Sydney, per superare i mali della globalizzazione
di Nirmala Carvalho
Mons. Cornelio indica ai giovani dei modelli di vita che vadano oltre “la ricchezza e il successo personale”. Per rispondere alle sfide dei tempi, è necessario promuovere una “vera fede” che sia segno di “solidarietà, pace e amore”.

New Delhi (AsiaNews) – “La speranza del Paese è nei giovani, per questo è necessario promuovere in loro un senso religioso, una vera fede che sappia rispondere alle sfide dei tempi”: lo sottolinea mons. Leo Cornelio, arcivescovo di Bhopal e membro della Commissione episcopale per i giovani, illustrando la partecipazione della delegazione indiana alla Giornata Mondiale della Gioventù a Sydney, in Australia, dal 15 al 20 luglio.

“La forza dello Spirito Santo – afferma il prelato, riprendendo lo slogan della XXIII Gmg – è essenziale per i nostri ragazzi bombardati da pubblicità, modelli e proposte di comportamento che si rifanno agli ideali del mondo. Bisogna, al contrario, dare loro una diversa visione della vita, che sia attraente e sappia soddisfare i loro bisogni”. Questa la proposta alla base del pellegrinaggio dei giovani indiani, desiderosi di incontrare il Papa per rinnovare con lui il cammino di fede. Un evento, come spiega il prelato, che testimonia il concetto di “universalità della Chiesa cattolica”, capace di “illuminare la vita dei giovani” e rinnovare “la vocazione e l’impegno missionario dei religiosi”.

“La globalizzazione – continua mons. Cornelio – oltre a portare dei benefici evidenzia anche aspetti negativi soprattutto per i giovani, i quali sono spinti al consumismo, al materialismo, all’individualismo e alla ricerca sfrenata di ricchezza e successo personale”. Per questo, esperienze come la Gmg diventano momenti essenziali nella formazione dei giovani, richiamandoli alla “solidarietà, all’amore e alla pace”: un messaggio importante per l’India, la cui società è basata sulle caste e non mancano episodi di violenza o emarginazione verso i più deboli. “Le giornate rappresentano l’occasione ideale per uno scambio culturale e un momento per accrescere la propria fede. Anche per noi preti – conclude l’arcivescovo di Bhopal – perché aiutano a mantenere un cuore e uno spirito giovani, elementi essenziali per superare il gap generazionale e diventare dei veri punti di riferimento per i ragazzi, che spesso ci accusano di non capire i loro problemi o le loro esigenze”.

Oltre 500 giovani indiani parteciperanno alla prossima Giornata mondiale della Gioventù: si tratta della più grande delegazione cattolica indiana mai inviata all’evento. Insieme ai giovani, sono pronti a partire 14 vescovi e 80 fra sacerdoti e religiosi.