Gli EAU cancellano il debito iracheno e promuovo la ricostruzione del Paese
Gli emirati hanno deciso di cancellare i propri crediti verso Baghdad e di ristabilire una rappresentanza diplomatica permanente, sottolineando il rapporto di “fratellanza e solidarietà”. Primi segnali della fine dell’isolamento iracheno all’interno del mondo arabo.

Dubai (AsiaNews/agenzie) – Gli Emirati Arabi Uniti hanno deciso di cancellare i 7 miliardi di dollari che il governo di Baghdad avrebbe dovuto restituire, fra interessi e pagamenti arretrati. Lo annuncia la leadership dell’Emirato, in occasione della visita ufficiale del premier iracheno al Maliki. Secondo un’agenzia locale, lo sceicco Khalifah bin Zayed al-Nahayan, sottolinea come “la decisione di cancellare il debito iracheno” sia espressione di “fratellanza e solidarietà” tra i due Paesi, e un aiuto concreto al governo “per portare avanti il piano di ricostruzione” del Paese. Negli ultimi tre anni la comunità internazionale ha stracciato oltre 60 dei 120 miliardi di dollari di debito estero accumulati da Baghdad.

Al contempo gli Emirati hanno predisposto l’invio di un nuovo ambasciatore a Baghdad, una scelta tesa a mitigare l’isolamento diplomatico iracheno da parte del mondo arabo all’indomani dell’invasione americana e dalla susseguente escalation nelle violenze. Dal 2005, dopo il sequestro e l’uccisione dell’inviato egiziano, nessun ambasciatore dei Paesi arabi è rimasto in maniera stabile in Iraq. Gli EAU hanno ritirato il loro rappresentante nel maggio del 2006, in risposta al sequestro di un dipendente dell’ambasciata per due settimane nelle mani dei fondamentalisti islamci.

Per l’Iraq arrivano anche altri segnali positivi dalla comunità araba, fra cui le imminenti visite del Re Abdullah di Giordania (primo capo di Stato arabo a rimettere piede in Iraq dall’inizio della guerra, nel marzo 2003) e del premier turco Erdogan. Anche Arabia Saudita e Bahrain promettono da tempo il ritorno della loro rappresentanza diplomatica.