Si iniziano a cacciare i corrotti, smascherati per le accuse della gente
A Guizhou cacciati 4 funzionari, dopo le proteste per la morte della ragazza, accusati di diffuso malgoverno. Nello Shaanxi numerosi dirigenti fabbricano una falsa foto di una rara tigre per ottenere fondi ma i cittadini li smascherano.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Sono almeno 4 i funzionari “dimessi” implicati nella morte della giovane Li Shufen della contea di Wengan (Guizhou). Importanti vittorie “dell’opinione pubblica” contro la corruzione del Partito comunista.

Gli epurati sono il segretario del Pc della contea Wang Qin, il capo della contea Wang Haiping, Shen Guirong responsabile della sicurezza pubblica di Wengan e il commissario della sicurezza Luo Laiping. Shi Zongyuan, capo del Pc della provincia, li accusa di “gravi prevaricazioni”commesse in precedenza. La popolazione li ha spesso accusati di rubare loro terre, di corruzione, di connivenze con ambienti criminali.

Shi ora ammette “che decisioni sbagliate di governo e polizia hanno leso i diritti della gente. Dobbiamo ammettere gli errori e porvi rimedio”.

Ma tutti lo ritengono un tentativo di placare le accese proteste della popolazione, con 30mila persone scese in piazza, danni a oltre 150 uffici pubblici e 40 auto della polizia incendiate. La sommossa è nata dalla scoperta del corpo della 15enne Li Shufeng che secondo la polizia si è suicidata, invece secondo i genitori essa è stata violentata e gettata nel fiume.

Li Xiuzhong, padre della ragazza, denuncia il clima di violenza che lo circonda, quasi fosse lui il colpevole: “Sono venuti 10 funzionari – dice -  a sorvegliarmi giorno e notte. Mi hanno detto cosa rispondere ai giornalisti. Mi hanno minacciato” [di non dire nulla di sbagliato].

Tutti osservano che non c’era bisogno di queste minacce e di queste “dimissioni”, se la ragazza si è uccisa. Yuan Weishi, professore dell’università Sun Yat-sen a Guangzhou, osserva che “molti funzionari ancora affrontano i problemi con l’attitudine autocratica tradizionale del comunismo e non svolgono serie indagini”.

Gli scorsi giorni è esploso un altro scandalo: sono false le fotografie dello scorso ottobre della tigre cinese dello Shaanxi, artefatte da funzionari locali, d’accordo con il contadino che le ha prodotte, per ottenere dal governo fondi per almeno 10 milioni di yuan (un milione di euro). Le foto sono state dapprima ritenute autentiche e hanno fatto il giro del mondo. L’imbroglio è emerso grazie alle molte osservazioni critiche di cittadini, nonostante per oltre 8 mesi i funzionari abbiano insistito sull’autenticità. Ma di fronte a sempre nuove prove contrarie, hanno dovuto cedere. Ora sono stati incriminati come collusi 7 funzionari, tra cui il vicedirettore del dipartimento Foreste dello Shaanxi, Zhu Julong. Diversi altri sono stati destituiti per l’abbaglio.