Sopravvissuta allo tsunami, la barriera corallina in pericolo per l'inquinamento
Una delle aree marine più suggestive della costa indonesiana rischia di scomparire per le indiscriminate attività di pesca dell’uomo e il progressivo inquinamento delle acque. Ambientalista chiede “più collaborazione fra gli enti” e una migliore politica di “tutela ambientale”.

Jakarta (AsiaNews/Agenzie) – Uscita indenne dal passaggio dello tsunami nel dicembre del 2004, la barriera corallina antistante le acque che lambiscono la costa di Aceh deve affrontare un pericolo ancora più grave: l’inquinamento. Le attività dell’uomo, che variano dalla pesca indiscriminata alla produzione di rifiuti nocivi, mette a repentaglio una delle riserve naturali più suggestive del Paese.

La denuncia arriva da un gruppo di scienziati e ambientalisti che hanno analizzato lo stato di salute della barriera corallina dopo il passaggio dell’onda anomala: nei mesi successivi non si evidenziavano danni diretti causati dallo tsunami, mentre è emerso un progressivo degrado causato da decenni di pesca selvaggia – con reti illegali o esplosivi – e dall’inquinamento delle acque dell’oceano.

Yudi Herdiana, del movimento ambientalista indonesiano Wildlife Conservation Society, punta il dito contro “le attività umane” dirette responsabili del degrado del reef: “I danni causati dall’onda anomala sono quasi impercettibili – afferma l’attivista – mentre è evidente la mano dell’uomo nelle aree più degradate, a causa soprattutto della pesca con l’uso di dinamite” o l’uso di reti “posizionate nei pressi della barriera corallina”, oltre a un consistente flusso di “rifiuti inquinanti provenienti dalla capitale provinciale, Banda Aceh”.

Per salvaguardare la zona sono stati attivati due diversi programmi promossi rispettivamente dal governo provinciale e da Jakarta, ma egli auspica “maggiore collaborazione fra gli enti”, la “creazione di riserve marine” e il miglioramento di “politiche volte alla tutela dell’ambiente”.