Nelle Filippine si fa sempre più grave la crisi alimentare
di Santosh Digal
Almeno 2,9 milioni di famiglie ha sofferto la fame negli ultimi tre mesi. L’impegno della Chiesa cattolica che definisce “moralmente inaccettabili” le politiche governative “pro-aborto” e promuove “iniziative economiche” a sostegno della popolazione.

Manila (AsiaNews) – La crisi alimentare nelle Filippine si fa sempre più grave e l’aumento dei prezzi di cibo e materie prime peggiora la situazione. Lo rivela un’inchiesta pubblicata oggi dal Social Weather Station (Sws), un ente di ricerca indipendente, secondo la quale “2,9 milioni di famiglie filippine ha patito la fame negli ultimi tre mesi”, mentre cresce il numero di “persone che non hanno nulla da mangiare”.

La ricerca elaborata dal 27 al 30 giugno ha preso in esame le risposte di 1200 capifamiglia sparsi in tutto il Paese. Alla domanda “Avete patito la fame o avete sperimentato la mancanza di generi alimentari negli ultimi tre mesi e quante volte è successo”, il 16,3% delle famiglie ha risposto in maniera affermativa. Un dato, quello emerso dalla ricerca, che risulta superiore alla media degli ultimi 10 anni e in aumento rispetto al primo trimestre del 2008, quando era del 15,7%. Il massimo storico è stato registrato nel settembre 2007 con una percentuale del 21,5 di famiglie a rischio, mentre la media dell’ultimo decennio si attesta al 12.1%.

Il Governo sostiene che la crisi alimentare è causata dalla sovrappopolazione e promuove politiche di pianificazione familiare, mentre la Chiesa cattolica filippina punta l’indice contro “provvedimenti inadeguati”, sostenendo iniziative economiche e sociali per lo sviluppo.

La proposta al vaglio della camera è “moralmente inaccettabile”, ribadisce mons. Antonio J. Ledesma, ex vice-presidente della Conferenza episcopale, perché favorisce il “controllo delle nascite anche per mezzo dell’aborto”. Il compito della Chiesa è educare la “coscienza morale e sociale” delle persone, e rispondere ai problemi come “povertà e fame” che colpiscono “una consistenze fetta della popolazione”.