A Faisalabad oltre 200 pellegrini hanno festeggiato la Gmg
di Qaiser Felix
I giovani cattolici pakistani “testimoni della missione” nel Paese. Canti, preghiere e una processione eucaristica guidata dal vescovo locale hanno contraddistinto le celebrazioni, con il cuore rivolto “al Papa e ai giovani di tutto il mondo”.

Faisalabad (AsiaNews) – La sera del 19 luglio, in concomitanza con la Gmg di Sydney, oltre 200 giovani della diocesi di Faisalabad si sono dati appuntamento alla cattedrale dei SS. Pietro e Paolo per una veglia di preghiera. Conclusa la funzione, essi hanno portato in processione una croce di legno nella zona adiacente la cattedrale guidati dal vescovo, mons. Joseph Coutts. A seguire, il prelato ha guidato un momento di incontro con i ragazzi presenti, prima di dar voce ai cori delle varie parrocchie che hanno intonato canti della tradizione cristiana. Al termine i pellegrini hanno fissato al terreno la croce, ai cui piedi hanno innalzato preghiere e deposto mazzi di fiori.

P. Aftab James Paul, organizzatore dell’evento, sottolinea che la “giornata mondiale della gioventù è uno degli eventi più importanti della Chiesa universale ed era giusto che anche i nostri ragazzi, seppur da lontano, potessero partecipare”. Un modo per “farli sentire in comunione con il Papa e tutti i pellegrini riuniti a Sydney”.

Mons. Joseph Coutts ha ricordato che “è importante essere parte integrante del movimento dei giovani cristiani prima di tutto nel nostro Paese”, mostrando la vitalità della Chiesa locale e la vicinanza “al Papa e ai ragazzi della Gmg a Sydney”. P. Nisar Barkat sottolinea che “per la prima volta è stato possibile organizzare un evento di questo tipo” nella diocesi di Faisalabad e auspica che simili testimonianze di fede “possano ripetersi in futuro”.

Secondo diversi preti diocesani i giovani cattolici pakistani sono chiamati a “diventare nuovi testimoni della missione” e chiedono che la croce benedetta dal vescovo possa “viaggiare nelle tre regioni che compongono la diocesi” come simbolo della croce “che Giovanni Paolo II ha affidato ai giovani, chiedendo loro di portarla in tutto il mondo”.