Michel Sleiman invitato a visitare Damasco
Sarebbe la prima visita di un presidente libanese negli ultimi 3 anni. La prospettiva è il varo delle relazioni diplomatiche fra Beirut e Damasco. Sulla sorte dei libanesi scomparsi nelle prigioni siriane, occorrerà ancora molto tempo.

Beirut (AsiaNews/Agenzie) – Il presidente libanese Michel Sleiman andrà presto in visita a Damasco per procedere nell’idea di stabilire relazioni diplomatiche fra i due Paesi vicini. L’invito ufficiale è venuto dal ministro degli esteri siriano Walid Moualem, in visita in Libano. Secondo la stampa libanese, Sleiman potrebbe visitare la Siria entro 10 giorni. Sarebbe la prima vista di un presidente libanese da 3 anni.

All’inizio del mese – con il patronato della Francia - Siria e Libano hanno espresso il loro accordo nello stabilire relazioni diplomatiche, aprendo reciproche ambasciate nelle due capitali. Non vi è alcun rapporto diplomatico fra i due Paesi da oltre 60 anni, dalla fine del governo coloniale francese e la dichiarazione d’indipendenza delle due nazioni medio-orientali.

La Siria – che ha sempre considerato il Libano come parte della sua giurisdizione – ha dominato il Libano negli ultimi 30 anni con una massiccia presenza militare, conclusasi sotto pressione internazionale solo dopo l’assassinio dell’ex premier Rafic Hariri, in cui si sospetta la Siria come mandante.

Damasco ha comunque ancora molti legali e alleanze con partiti libanesi, primo fra tutti lo sciita Hezbollah, sostenuto anche dall’Iran.

Nell’incontro fra Sleiman e Moualem si è discusso anche dei libanesi scomparsi nel periodo della guerra civile (1975-1990), che molti ritengono siano rinchiusi nelle prigioni siriane. I parenti di centinaia di persone scomparse hanno organizzato manifestazioni all’aeroporto di Beirut e lungo il percorso verso il palazzo presidenziale di Baabda per fare pressioni su Moualem.

Moualem ha dichiarato che si costituirà una commissione per studiare il problema e venirne a capo. Ma ha anche detto che ci vorrà ancora molto tempo. “Quelli che hanno aspettato più di 30 anni – ha detto - potranno aspettare ancora qualche settimana”