Jakarta: musulmani assaltano un Istituto protestante, decine di studenti feriti
di Benteng Reges
Nel fine settimana fanatici islamici prendono di mira una scuola cristiana nella zona orientale della capitale. La polizia ha evacuato l’edificio per garantire l’incolumità dei ragazzi; centinaia di agenti presidiano la struttura, per prevenire ulteriori violenze.

Jakarta (AsiaNews) – Le forze dell’ordine hanno imposto l’evacuazione dell’Istituto teologico cristiano Arastamr (Stt Setia), nel distretto orientale della capitale, danneggiato negli scontri dello scorso fine settimana fra cristiani e musulmani. Almeno 1500 alunni del complesso sono ora ospitati nel vicino quartier generale della polizia e nella sede di un partito politico di ispirazione cristiana; la situazione appare ancora critica e non si escludono altri episodi di violenza fra le opposte fazioni.

“I vertici della scuola ci hanno chiesto di intervenire per proteggere la loro incolumità”, afferma l’ispettore capo del distretto di polizia di East Jakarta, per questo è stato “predisposto lo sgombero”. La notte scorsa centinaia di abitanti del villaggio di Kampung Pulo hanno impugnato le armi minacciando di assaltare la scuola, istigati da un imam della locale moschea: il religioso ha parlato di “un gruppo di gangsters cristiani pronti a convergere sul posto per difendere gli studenti”, vittime nella giornata di sabato di un attacco da parte di gruppi di musulmani che hanno causato danni all’edificio e centinaia di feriti.

Nel tentativo di risolvere il contenzioso, il capo del distretto dell’East Jakarta, Murdani, ha indetto un vertice a porte chiuse con i rappresentati delle due fazioni in lotta, ma ha al contempo sottolineato che verranno svolte “approfondite indagini” per verificare se l’Istituto è “in regola con le normative vigenti in tema di edilizia”. Nel caso in cui fossero riscontrare anomalie, rientra nei poteri del capo-distretto “ordinare la demolizione”. A presidiare l’edificio vi sono centinaia di agenti in stato di allerta, che hanno ricevuto l’ordine di bloccare qualsiasi episodio di violenza e disarmare i rivoltosi.

Il Setia, Istituto protestante per gli studi biblici fondato nel 1987 dal pastore Mathew Mangentang, ha oltre 29 sedi sparse per il Paese e nella sola sede di Jakarta ospita migliaia di studenti: fra questi circa 20 hanno riportato serie ferite negli scontri dei giorni scorsi.

Le tensioni fra cristiani e musulmani sono divampate sabato 26 luglio in seguito alla notizia secondo la quale uno studente del Setia “avrebbe rubato una motocicletta a un musulmano abitante in un villaggio adiacente l’Istituto”. Accuse respinte al mittente da Senny Manafe, portavoce della scuola: a suo dire le violenze sono frutto di un banale indicente. Nel tentativo di scacciare un topo, uno studente avrebbe scagliato le proprie pantofole contro la casa di un musulmano, provocandone la violenta reazione. Il musulmano ha aggredito lo studente con calci e pugni, mentre una folla si radunava nelle vicinanze attirata dalla voce secondo la quale “lo studente cristiano avrebbe tentato di rubargli la motocicletta”.

“Molti studenti hanno riportato ferite al capo di varia natura – denuncia Manafe, portavoce del Setia – altri hanno riportato serie ustioni in seguito al lancio di bottiglie Molotov”. Ad orchestrare violenze e accuse contro il Setia pare vi sia Risman Hadi, presidente del Forum dei fratelli musulmani del villaggio di Pulo Kampung, che già in passato si è battuto contro la nascita e la normale attività dell’Istituto cristiano.