Vescovi filippini: Riforma agraria e difesa della vita per rilanciare il Paese
di Santosh Digal
Oggi è in programma l’annuale discorso sullo “stato della nazione” che il presidente Arroyo terrà alla Camera. La Chiesa chiede di “elaborare un piano di sviluppo agricolo” e di respingere la legge “pro-aborto”, perché solo “valorizzando la famiglia la nazione può crescere”.

Manila (AsiaNews) – La Chiesa cattolica filippina invita il presidente Gloria Macapagal Arroyo a parlare di “sviluppo agrario e metodi di pianificazione familiare naturali” nell’annuale discorso sullo “stato della nazione”, in programma oggi alla Camera dei Deputati.

“Spero e prego che il discorso del presidente verterà sulla riforma agraria”, auspica mons. Oscar Cruz, arcivescovo di Lingayen-Dagupan, ex-presidente della Conferenza episcopale filippina. Egli sottolinea che è fondamentale sviluppare “il settore agricolo”, risorsa essenziale per le Filippine e da sempre motore trainante della sua economia. “Se verrà attuato il programma di riforma agraria (Carp) – ribadisce mons. Cruz – che prevede sistemi di irrigazione, l’uso di fertilizzanti e innovazioni agricole, sarà possibile rimettere in moto il processo di sviluppo socio-economico per il Paese”.

Mons. Aniceto, presidente della commissione episcopale sulla famiglia e la vita (Ecfl) invita la Arroyo a “riaffermare la sua presa di posizione a favore di metodi di pianificazione familiare naturali”, respingendo la legge pro-aborto proposta da una parte dei deputati. “Spero che il presidente – afferma il prelato – ribadisca la presa di posizione a difesa della sacralità della vita: il Paese è forte solo se la famiglia è forte, poiché essa è il fondamento di tutta la società”. Egli auspica inoltre che il Capo di Stato mantenga la promessa fatta ai vescovi di “parlare della questione dei metodi pianificazione familiare naturali” oggi, in occasione del suo discorso.

I vescovi annunciano infine che nei prossimi giorni si terrà un vertice con i legislatori del Paese per discutere delle normative in attesa di approvazione in Parlamento, fra cui la tanto contestata “legge pro-aborto”.