Corea del Sud, proteste e fiaccolate per la visita del presidente Bush
Inizia oggi l’ultimo viaggio in Asia di George Bush nelle vesti di presidente. In programma manifestazioni contro la decisione del Governo di Seoul di riprendere l’importazione di carni bovine americane.

Seoul (AsiaNews/Agenzie) – Inizia oggi l’ultimo viaggio di George Bush in Asia da presidente Usa: prima tappa la Corea del Sud, dove però è in programma una manifestazione di protesta contro la decisione del Governo di Seoul di riprendere le importazioni di carni bovine americane, sospese in seguito alla crisi del morbo della “mucca pazza”.

Secondo quanto affermato dal sito web del movimento sud-coreano AntiMadCow, il gruppo che da oltre due mesi organizza dimostrazioni contro il presidente Lee Myung Bak, a partire dalle 7 di questa sera si terrà una fiaccolata di protesta a a Cheonggyecheon, piazza al centro della capitale, alla quale parteciperanno circa 10mila persone. Una seconda manifestazione, voluta dagli studenti universitari del Paese, si terrà invece nei pressi dell’ambasciata statunitense a Seoul.

Per garantire la sicurezza di Gorge Bush e del suo seguito, la Corea del Sud ha predisposto massicce misure di sicurezza: oltre 7mila poliziotti pattuglieranno le strade della capitale attraversate dal corteo presidenziale, mentre 16mila agenti in assetto anti-sommossa vigileranno sul pacifico svolgimento delle manifestazioni. La visita del capo di Stato Usa in Corea del Sud era già prevista per lo scorso mese di luglio, ma è stata rimandata per motivi di sicurezza, visto il montare delle proteste contro la ripresa delle importazioni di carne americana. “Ai vertici governativi – sottolinea Jang Dae-hyun, portavoce del Associazione popolare che chiede misure preventive contro la diffusione del morbo della mucca pazza – faremo pervenire la nostra posizione in maniera chiara ma pacifica. Il popolo coreano non è disposto a subire l’accordo perchè c’è in gioco la nostra salute”.

Il governo Usa prende le proteste con filosofia, sottolineando che “le manifestazioni sono un segnale del livello di democrazia raggiunto dal Paese”. Secondo Dennis Wilder, direttore del Consiglio di sicurezza Usa per l’Asia, non vi sono problemi “se il popolo sud-coreano vuol far sentire la propria voce”.

Oltre alla sospensione dell’accordo sulle carni bovine fra Usa e Corea, i dimostranti chiedono che venga stralciata l’intesa sui commerci bilaterali fra i due Paesi e le truppe sud-coreane lascino l’Iraq, paventando la possibilità contraria che Bush chieda all’alleato asiatico più uomini nel Golfo.

Nei prossimi giorni il presidente Usa volerà in Cina per assistere alla cerimonia di inaugurazione dei Giochi Olimpici, in programma a Pechino a partire dall'8 agosto.