Speranze e timori per le promesse dell’Associazione Paesi dell’Asia del sud
di Melani Manel Perera
Al summit di Colombo, capi di Stato e di governo dei Paesi membri hanno promesso di lavorare insieme per abbattere i prezzi alimentari, combattere la fame, aiutare l’agricoltura. Ma in molti osservano che mancano ancora fatti concreti.

Colombo (AsiaNews) – Commenti favorevoli ma molto scetticismo verso la Dichiarazione assunta dai capi di Stato e di governo riuniti a Colombo il 2 e 3 agosto per il 15mo summit della Associazione dell’Asia del sud per la cooperazione regionale (Saarc).

Al centro dei colloqui la necessità di assicurare i rifornimenti alimentari per l’Asia del sud, una volta considerata il granaio del mondo. C’è la volontà di affrontare il problema insieme e di operare maggiori investimenti nel settore agricolo, finora trascurato rispetto alla produzione industriale e alla creazione di servizi per i centri urbani. Come pure è affermata la necessità di prevenire la degradazione del suolo, di sviluppare e condividere le tecnologie agricole, di perfezionare l’approvvigionamento e la distribuzione, ed è convocato un summit dei ministri dell’agricoltura a New Delhi in novembre per discutere come contenere i prezzi alimentari.

Ma Sarba Raj Khadka, del Segretariato dell’alleanza sudasiatica per lo sradicamento della povertà in Nepal, osserva che “occorre vedere se questa volta le parole saranno trasformate in fatti, a favore degli 1,6 miliardi di abitanti dell’Asia del sud”.

Anche il cingalese Herman Kumara, segretario generale del World Forum per i pescatori, osserva che “l’Asia meridionale è la regione più colpita dall’aumento dei prezzi alimentari. In India almeno 170 milioni di persone soffrono la fame”. “E’ necessario tutelare anzitutto i piccoli contadini, i piccoli pescatori, chi vive dei prodotti del bosco e della pastorizia. I promessi aiuti all’agricoltura dovranno dirigersi anzitutto a questi piccoli produttori”.

Più generale il commento di padre Thomas Kocherry, attivista per i diritti umani in India, che considera “molto positivo il previsto incremento delle energie rinnovabili: sole, vento, idrica. Ma occorre anche una riforma terriera”.

Molto critico Abdullah Khorso del Forum dei pescatori pakistani, anzitutto verso il suo governo che non ha saputo contenere gli aumenti dei prezzi alimentari, ma anche verso gli altri governi che trascurano i diritti dei pescatori, “numerosi in India, Sri Lanka, Bangladesh e Pakistan”.