Pakistan: scontri fra esercito e talebani nel nord-ovest, uccisi 25 fondamentalisti
Ancora violenze nell’area al confine con l’Afghanistan, roccaforte delle milizie talebane e di al Qaeda. In uno scontro a fuoco nella notte sono morti 25 ribelli e un soldato, mentre un attentato a Khar ha ucciso due membri dell’esercito governativo.

Islamabad (AsiaNews/Agenzie) – Nuovi scontri fra le milizie talebane e l’esercito pakistano nell’area tribale al confine con l’Afghanistan, teatro da tempo di violenze fra i due schieramenti. Il bilancio è di almeno 25 morti fra i fondamentalisti e due vittime per le truppe governative.

Le violenze sono scoppiate nella tarda serata di ieri, quando i fondamentalisti hanno intercettato un veicolo dell’esercito pakistano nella zona di Loi Sum, distretto di Bajaur, territorio controllato da al Qaeda e dai talebani. Lo scontro a fuoco fra i due fronti è proseguito per tutta la notte, con l’intervento degli elicotteri dell’esercito giunti sul luogo per sostenere le truppe di terra.

Questa mattina, in una seconda imboscata, i fondamentalisti hanno colpito con un ordigno comandato a distanza un veicolo della sicurezza pakistana nei pressi di Khar, la città principale del distretto di Bajaur, uccidendo due soldati.

Sembra quindi precipitare la situazione nel nord-ovest del Pakistan, dove le milizie talebane hanno assunto il controllo di porzioni sempre più significative del territorio, instaurato delle corti islamiche permanenti e sfidando in maniera aperta il potere del governo ufficiale.

È di ieri, infine, l'annuncio dei fondamentalisti di aver preparato decine di bambini kamikaze pronti a colpire in tutto il Paese con attacchi suicida, nel caso in cui il governo di Islamabad non cessi le operazioni militari nell’area sotto il controllo dei talebani.