Teheran annuncia il lancio di un nuovo missile, mentre arriva il delegato AIEA
Il razzo sperimentato con successo sarebbe in grado di mettere in orbita un satellite. E mentre il regime dei mullah parla dei nuovi colloqui con l’Agenzia dell’Onu, il comandante dell’aviazione dice di avere aerei da combattimento capaci di volare per 3mila chilometri senza rifornimento.
Beirut (AsiaNews) – L’Iran continua nella sua politica di doppio binario: da un lato continua a portare avanti sfinenti dialoghi con l’Aenzia internazionale per l’energia atomica, dall’altra annuncia il possesso di nuove armi. Così, oggi è arrivato a Teheran Olli Heinonen, vicedirettore dell’Agenzia dell’Onu e l’agenzia ufficiale IRNA annuncia che ieri è stato lanciato con successo un missile capace di mettere in orbita un satellite e il comandante dell’aviazione dichiara di avere aerei da combattimento capaci di volare per 3mila chilometri senza dover fare rifornimento.
 
L’arrivo di Heinonen, che già era stato a Teheran nei giorni scorsi, viene annunciato dalla IRNA, affermando che egli è tornato “per continuare i previsti colloqui sull’andamento della cooperazione tra l’Iran e l’Agenzia”. In realtà, la volta precedente, il viaggio dell’esponente dell’AIEA aveva lo scopo di spiegare ai capi del regime iraniano i termini dell’offerta dei “5+1” (i componenti del Consiglio di sicurezza, cioè Usa, Russia, Cina, Inghilterra e Francia più la Germania) in cambio della sospensione del programma di arricchimento dell’uranio. La proposta va vista in modo ultimativo, in quanto la proposta di nuove sanzioni per non aver ottemperato alle richieste del Consiglio di sicurezza sarà con ogni probabilità portata all’assemblea generale del mese prossimo.
 
Quanto all’annuncio del lancio del missile “Safir”, dichiarato di fabbricazione nazionale, in un primo tempo il portavoce del governo, Gholamhossein Elham, aveva fatto intendere che c’era stata la messa in orbita del satellite “Omid” per telecomunicazioni, ma la notizia è stata poi specificata nella prova del missile. Che per il Dipartimento Usa alla sicurezza potrebbe essere destinato a portare armi.
 
La notizia del lancio del missile, insieme a quella di aerei capaci di andare e tornare da Israele senza rifornimenti (la distanza è di un migliaio di chilometri) viene in certo modo bilanciata dall’annuncio da parte dello Stato ebraico di un accordo con gli Stati Uniti per la dislocazione nel Negev di un sistema antimissile capace di individuare razzi lanciati da 2mila chilometri di distanza. Il sistema, secondo il Quotidiano israeliano Haaretz, dovrebbe essere operativo dal prossimo anno e vedrebbe la collaborazione di militari americani che sarebbero così per la prima volta permanentemente operativi in territorio israeliano. (PD)