Delegazione a Najaf ridotta per motivi di sicurezza
L'Assemblea nazionale chiede ad al-Sadr di lasciare il mausoleo, deporre le armi, formare un partito politico.

Baghdad (AsiaNews) - L'invio di 60 delegati alla città santa di Najaf per trattare un cessate il fuoco con le milizie ribelli di Moqtada al-Sadr è stato cancellato per motivi di sicurezza. Un gruppo minore, di 8 delegati, guidati dal cugino del leader radicale sciita cercherà di raggiungere la città santa sciita nel pomeriggio.

Le truppe americane e irakene hanno da tempo circondato il santuario dell'Imam Ali, dove sono asserragliate le milizie di al-Sadr. L'esercito ha fatto allontanare tutti i giornalisti dalla città, segno che l'offensiva finale potrebbe essere imminente. Il governo ad interim iracheno ha promesso di risolvere la questione senza danneggiare il santuario sciita.

Un portavoce di al-Sadr dice che il leader radicale è pronto a trattare la pace.  Rajaa Khuzaie, un membro dell'Assemblea Nazionale e membro dell'ex governo irakeno, aveva annunciato che le richieste per Moqtada al Sadr e i suoi armati sono: abbandonare il mausoleo dell'Imam Ali, deporre le armi, formare un partito politico.

Gli oltre 1000 partecipanti all'Assemblea Nazionale sono al terzo giorno di colloqui  nella capitale irakena, ma non hanno ancora scelto i 100 membri del consiglio ad interim che guiderà il paese alle elezioni del prossimo anno.

Intanto a Baghdad continuano le violenze: anche oggi si contano 5 morti e 24 feriti in un attentato nel distretto di al-Rashid, area commerciale molto frequentata.