L’esercito sconfigge il maggior attacco lanciato dalle Tigri Tamil
di Melani Manel Perera
Attaccata con aerei e artiglieria una base aerea militare nella zona di maggior guerra. I caccia dell’esercito respingono i ribelli. Il governo caccia dalla zona gli operatori umanitari, spesso principale sostegno di migliaia di sfollati in una guerra sempre più violenta.

Colombo (AsiaNews) – Le Tigri per la liberazione Tamil Eelam (Ltt) hanno lanciato prima dell’alba il loro maggior attacco, contro il quartier generale militare di Wanni e la base aerea di Vavuniya, subendo una dura disfatta, secondo quanto riporta il ministero per la Difesa.

L’assalto è avvenuto via terra, coordinato con fuoco di artiglieria e incursioni aeree, per causare i massimi danni e prevenire una difesa aerea. Ma il portavoce dell’aviazione Janaka Nanayakkara dice che i radar hanno individuato due aerei Tamil quando ancora erano in avvicinamento, per cui si sono subiti alzati i caccia dalla base di Katunayake. Hanno intercettato gli aggressori, abbattendone uno vicino Mullaittiyu mentre si ritirava. Fonti ufficiali parlano di almeno 10 morti e 15 feriti tra i soldati, soprattutto per i colpi d’artiglieria, mentre non sono note le perdite dei ribelli, che non hanno fatto comunicati.

I lampi e il rumore del fuoco contraereo si sono visti anche nella vicina città di Vavuniya, dove dicono che lo scontro è durato 20-30 minuti.

Le Tigri Tamil di recente hanno compiuto ripetuti assalti aerei. Ad agosto hanno colpito la base navale di Trincomalee, causando almeno 4 morti. Esperti dicono che i ribelli cercano così di impedire le ripetute incursioni aeree dell’esercito nel territorio settentrionale da loro controllato. Non si hanno dati certi sulla forza aerea delle Tigri, anche se immagini dal satellite hanno mostrato più piste di atterraggio nel loro territorio.

Ieri il governo ha ordinato a tutti gli operatori umanitari della zona di andare via, perché non in grado di garantirne la sicurezza. Queste ong spesso sono il principale sostegno per decine di migliaia di sfollati, privi di abitazione e mezzi di sussistenza.