Seggi vuoti in Parlamento, a Bangkok rinviata l’elezione del Premier
di Weena Kowitwanij
Questa mattina la mancanza del numero legale dei parlamentari ha causato lo spostamento della nomina del nuovo Primo Ministro. Fra i candidati anche il dimissionario Samak, che gode ancora del sostegno del proprio partito. I militari chiedono la fine dello “stato di emergenza”.

Bangkok (AsiaNews) – È durata meno di mezz'ora la seduta attraverso la quale il Parlamento thailandese avrebbe dovuto eleggere il nuovo premier. Le camere sono state aggiornate al 17 settembre perché, questa mattina, non è stato raggiunto il numero legale per poter procedere alle votazioni.

La Costituzione prevede che all’elezione del Primo Ministro siano presenti almeno 236 dei 470 parlamentari: in base alle firme raccolte, i parlamentari intervenuti erano più di 236 ma durante la fase di voto solo 161 erano presenti in aula. L’articolo 172 chiarisce inoltre che l’elezione del nuovo premier venga effettuata entro 30 giorni, il candidato sia sostenuto da almeno 1/5 del Parlamento (pari a 94 voti) a condizione che i presenti siano almeno la metà più uno.

Non si vedono sbocchi immediati alla crisi politica nel Paese, segnato da settimane di scontri fra attivisti dell’Alleanza popolare per la democrazia (Pad) – che hanno occupato gli edifici governativi della capitale – e i sostenitori del dimissionario Samak Sundaravej. L’ex premier è stato destituito dalla Corte Costituzionale per avere ricevuto denaro per la partecipazione a trasmissioni televisive di cucina. Ieri il portavoce del suo partito ha ribadito che Samak ha accettato di ricandidarsi e verrà votato dall’intera coalizione di governo.  

Dal fronte militare arriva l’invito a “sospendere lo stato di emergenza”; il generale Anupong Paojinda, capo delle forze armate, ribadisce che l’esercito è al servizio dei thailandesi e se “il popolo presenta delle divisioni, ai militari non resta che rimanere neutrali”. Pramon Sutiwong, presidente della Camera di Commercio, chiede infine che il nuovo premier possieda qualità fondamentali come “l’onestà, la trasparenza, la moralità”, ma soprattutto che sia in grado di “riportare unità e concordia fra la popolazione”.