Per Thai Ha, dalle autorità di Hanoi solo promesse non mantenute
di Nguyen Hung
Il superiore dei Redentoristi riferisce in una lettera sui tentativi di risolvere nel dialogo la questione del terreno sottratto alla parrocchia. Sono nove, finora, i vescovi vietnamiti venuti a portare solidarietà ai fedeli che chiedono giustizia e non discriminazione verso i cattolici.
Hanoi (AsiaNews) – Solo promesse, peraltro non mantenute. E’ ciò che il superiore dei Redentoristi in Vietnam, padre Vincent Nguyen Trung Thanh è finora riuscito ad ottenere dalle autorità di Hanoi, con le quali ha tentato di portare avanti un dialogo che possa risolvere la questione del terreno della parrocchia di Thai Ha, del quale i cattolici chiedono pacificamente la restituzione. E’ quanto egli stesso scrive in una lettera ai Redentoristi del suo Paese, nella quale esorta i religiosi alla preghiera ed a chiedere l’aiuto di santi e beati che hanno sofferto persecuzioni.
 
In un’altra lettera, inviata ad AsiaNews, padre Nguyen Trung Thanh chiede di continuare a diffondere nel mondo notizie sulla vicenda di Thai Ha, visto che nel Paese “il Partito comunista usa i media statali per i suoi fini, lanciando contro di noi informazioni distorte e portando false testimonianza e falsi testimoni”.
 
La fine della campagna di stampa contro i cattolici, riferisce il provinciale dei Redentoristi, è stata una delle richieste che egli ha avanzato alle autorità, quando è riuscito a tentare un dialogo. “Abbiamo avuto l’opportunità – scrive nella lettera ai religiosi, che porta la data del 14 settembre – di parlare con i responsabili nazionali che hanno l’incarico del Comitato per gli affari religiosi e del Ministero della pubblica sicurezza” per “presentare le nostre aspirazioni alla giustizia ed alla pace”. Padre Nguyen riferisce di aver chiesto, in particolare, “di fermare i resoconti che su giornali, radio e televisioni lanciano false accuse per diffamarci”, “di rilasciare tutti coloro che sono stati arrestati” e “di discutere seriamente la questione di Thai Ha e di restituirci il terreno”. “Ci sono state promesse”, ma “anche il semplice impegno a fermare gli attacchi dei media statali contro di noi non è stato rispettato”.
 
Nel frattempo, continuano i gesti di solidarietà e comunione verso i parrocchiani di Thai Ha da parte dei cattolici. Sono nove, finora, i vescovi del nord del Vietnam che si sono recati su posto ed hanno pregato per la giustizia, la verità e la fede dei cristiani. Centinaia di sacerdoti vi hanno celebrato messa ed ogni giorno ci sono almeno duemila persone che prendono parte alle veglie di preghiera (nella foto) e chiedono che giustizia sia fatta.
 
“Veniamo qui – spiega un gruppo di loro ad AsiaNews – per pregare la Madre Maria e chiedere alle autorità locali di restituire il terreno alla nostra parrocchia, comportandosi giustamente verso di noi e senza commettere discriminazioni contro i cattolici del Vietnam. Noi vogliano che il nostro Paese si sviluppi sul piano economico, sociale, culturale e della libertà di religione”. “Le autorità debbono sapere come trattare questo problema. Non debbono usare la repressione e la violenza contro la gente. Le cellule rivoluzionarie debbono servire il popolo con dedizione assoluta. E si ricordi che i cattolici vietnamiti hanno passato tante esperienze e che più siamo stati perseguitati, più è cresciuta la nostra fede”.
 
Ha collaborato J.B. An Dang