Baghdad approva la legge elettorale, stralciando la questione Kirkuk
Se la presidenze della Repubblica approverà la nuova normativa, il Paese dovrebbe andare al voto entro il 31 gennaio. Ma non il Kurdistan e neppure la contesa zona petrolifera.
Baghdad (AsiaNews/Agenzie) – E’ stata finalmente approvata la legge che prevede le elezioni provinciali in Iraq, che ora dovrebbero svolgersi entro il 31 gennaio. La normativa approvata è frutto di un difficile compromesso tra curdi, sunniti e sciiti ed è stato realizzato accettando la richiesta curda di escludere dal voto Kirkuk e le province settentrionali di Dohuk, Arbil e Sulaimaniyah. Il Kurdistan e la città contesa avranno una loro specifica legge. “Solo il parlamento curdo ha il diritto di approvare la legge, per questo non c’è una data per le elezioni in Kurdistan”, ha spiegato Ali Qader, presidente della commissione elettorale per le regioni settentrionali.
 
Proprio la questione Kirkuk era stata il motivo principale della decisione presa a luglio dal presidente iracheno Jalal Talabani di respingere una precedente versione della legge. Kirkuk - al centro di una zona ricchissima di petrolio – è stata oggetto di un tentativo di Saddam Hussein di modificarne le componenti etniche, mediante il trasferimento di popolazioni arabe, in funzione anticurda. Su tale base, i parlamentari curdi pretendono ora che alle elezioni di tale zona possano prendere parte solo coloro che possono dimostrare di avervi radici storiche.
 
La città attualmente è retta da un consiglio composto da due rappresentanti per ognuna delle componenti araba, curda e turcomanna e da uno per i cristiani. Spetterà ai sette componenti di tale consiglio preparare il voto della provincia, riferendo al Parlamento, in coordinamento con le Nazioni Unite, entro il 31 marzo prossimo.