Mezzo mondo rifiuta i prodotti cinesi con latte avvelenato
Oggi anche la Sudcorea ha bloccato la vendita di prodotti caseari cinesi. Fermata in Cina la produzione di caramelle al latte. Bloccata la vendita anche di cioccolatini. Malattie renali anche per gli animali dello zoo di Shanghai, nutriti con latte alla melamina.

Pechino (AsiaNews) – Europa, America centrale e diversi Paesi dell’Asia hanno fermato le importazioni di prodotti cinesi che contengono latte e derivati nel timore che essi contengano melamina, la sostanza chimica che ha provocato la morte di 4 bambini cinesi e la malattia di altri 53 mila. Intanto una ditta cinese che produce caramelle al latte ha fermato la produzione, dopo aver scoperto che anche esse contengono la sostanza che se ingerita può suscitare problemi urinari e calcoli renali.

L’Unione europea ha bandito l’importazione di tutti i prodotti cinesi per bambini che contengono tracce di latte. Il Canada ha respinto l’importazione delle caramelle (la famosa marca “White rabbit”, coniglio bianco); Singapore ha trovato melamina anche in altri prodotti caseari cinesi, come lo yogurt. Anche le Filippine hanno ordinato la non vendita di prodotti cinesi legati al latte.

Oggi il presidente sudcoreano Lee Myung-bak ha chiesto alle autorità sulla sicurezza del cibo di escludere tutti i prodotti cinesi che contengono melamina. La Corea del sud aveva importato finora oltre 4 mila tonnellate di prodotti legati al latte, da usare nel caffè, nel tè e nella produzione di panna.

In Sud America, il Surinam ha ordinato il blocco delle vendite di caramelle e derivati del latte di importazione cinese. Le caramelle “White rabbit” erano già state ritirate dal mercato in Gran Bretagna, Singapore, Australia e Nuova Zelanda.

A Macao e Hong Kong è stato scoperto latte alla melamina anche nei cioccolatini. Allo zoo di Shanghai si è scoperto che perfino 3 cuccioli di animali – un leone e due scimmie – hanno sviluppato calcoli renali per essere stati nutriti con latte della Sanlu, la maggiore ditta al centro dello scandalo.