Kandhamal (Orissa): ucciso un uomo, bruciate decine di case cristiane
La polizia invia altre 700 truppe, ma le violenze continuano. Il ministero degli Interni: gli attacchi contro i cristiani sono “sistematici”. Si teme che le violenze abbiano anche scopi elettorali e potranno durare fino a maggio 2009.

New Delhi (AsiaNews) – Un uomo è stato ucciso e decine di case cristiane sono state bruciate ieri in una nuova fiammata di violenze contro i cristiani nell’Orissa.

Diversi incidenti sono avvenuti a Raikia, Tikabati e G. Udaygiri, nel distretto di Kadhamal, l’epicentro degli attacchi iniziati un mese fa. Gruppi di radicali indù hanno bloccato decine di strade ostruendole con alberi caduti per rendere difficile l’arrivo della polizia e continuare il pogrom contro i cristiani. Ieri nel villaggio di Sirsipanga i fondamentalisti indù hanno appiccato il fuoco a dozzine di case di cristiani. Un gruppo di questi ha reagito e vi sono stati scontri senza che la polizia intervenisse. Due persone sono state ferite, uno in modo grave, morto all’ospedale. Secondo il quotidiano The Hindu l’uomo morto sarebbe uno del gruppo dei fondamentalisti, l’altro un cristiano. Il Times of India riporta invece la dichiarazione di un poliziotto secondo il quale il morto sarebbe un cristiano. Fonti di AsiaNews confermano che il morto sarebbe uno degli assalitori indù che volevano bruciare il villaggio.

I cristiani dell’India continuano a fare dimostrazioni, chiedendo sia un intervento delle autorità dell’Orissa e centrali che ponga fine a distruzioni e uccisioni (v. foto). Il governo dell’Orissa (dominato dal partito nazionalista Bharatiya Janata Party) è sospettato di essere connivente con le violenze. Anche la polizia sembra talvolta connivente o incapace di prevenire o bloccare gli attacchi.

Dopo le distruzioni di ieri, l’ispettore generale della polizia in Orissa, ha dichiarato di aver inviato altre 700 truppe paramilitari nel distretto di Kandhamal, in aggiunta alle 3 mila già spiegate. Ma le violenze continuano.

M L Kumawat, rappresentante del ministero centrale degli Interni, ha dichiarato che gli attacchi contro i cristiani dell’Orissa sono “molto sistematici” e ha definito la situazione dello Stato come un luogo in cui domina “l’illegalità”.

L’All India Christian Council (Aicc), che raccoglie migliaia di gruppi e associazioni cristiane, in una dichiarazione diffusa oggi, afferma che i cristiani dell’India sono “scoraggiati” nel vedere che dopo un mese di violenze non vi sono state “azioni significative” da parte del governo centrale e dell’Orissa. L’Aicc teme che le violenze “premeditate” potranno durare fino alle elezioni generali dell’anno prossimo, che dovrebbero tenersi entro il maggio 2008.