Allarme per minaccia di attentati contro i cristiani nella regione di Tripoli
Secondo la sicurezza libanese, sono sotto tiro obiettivi religiosi e politici, allo scopo di suscitare contrasti tra cristiani e sunniti. La maggioranza esprime il timore che si ripeta la campagna di attentati contro gli anti-siriani, l’opposizione parla di tentativo di bloccare le elezioni del prossimo anno.
Beirut (AsiaNews) – Un allarme per possibili attentati suicidi contro obiettivi cristiani nel nord del Libano è stato rivolto dalle autorità di sicurezza ad esponenti politici e religiosi. Obiettivo degli attentatori, secondo An Nahar, che ha diffuso la notizia, sarebbe quello di provocare un conflitto tra cristiani e sunniti, attribuendo gli attacchi a gruppi di estremisti islamici.
 
Fonti bene informate citate dal quotidiano affermano che autorità religiose e funzionari della sicurezza sono stati avvertiti di prendere misure precauzionali intorno a chiese, monasteri, scuole e università cristiani, oltre che vicino alle residenze dei vescovi a Tripoli e nelle zone circostanti. Queste comprendono la sede estiva del Patriarcato maronita, a Diman, e le istituzioni del patriarca greco-ortodosso Ignazio IV Hazim, nella regione di Balamand. Analoghe misure di sicurezza sono raccomandate per le residenze del leader delle Forze libanesi, Samir Geagea, nel distretto di Cedar, per quella del capo del Movimento Marada, Sueliman Franjieh, a Bnashii, e della deputata Nayla Moawad a Zghorta.
 
“Voci insistenti” di scenari sanguinosi nel nord sono state raccolte anche dall’ex parlamentare Talal Meraabi, che ne ha riferito nel corso di un incontro con il gran muftì del Libano, Mohammad Rachid Kabbani, centrato proprio sul processo di riconciliazione che il religioso sta cercando di mandare avanti a Tripoli.
 
Sul piano politico, esponenti della maggioranza parlamentare del “14 marzo” vedono nella denunciata minaccia, analogie con la campagna di attentati compiuti tra il 2004 ed il 2005 contro esponenti antisiriani. Opposta l’opinione dei gruppi filosiriani, per i quali le voci di attentati servono alla maggioranza per bloccare le elezioni della primavera prossima ed evitare così una sconfitta politica. (PD)