Pechino stabilisce nuovi limiti alla melamina nel latte. Aiuti per gli allevatori
Secondo il ministero della sanità, la sostanza chimica può essere assorbita dalle confezioni. Le mancate responsabilità di controllo da parte del governo. L’industria casearia in crisi riceverà 300 milioni di yuan in sussidi.

Roma (AsiaNews) – Costretto dallo scandalo mondiale per il latte in polvere avvelenato alla melamina, il Consiglio di stato ha approvato e messo in vigore da oggi una nuova serie di regolamenti per i prodotti caseari. Essi stringono il controllo non solo sul contenuto dei latticini, ma anche sul modo in cui sono allevati gli animali da latte e sul modo in cui esso viene acquistato, prodotto e venduto.

Secondo le nuove regole, pubblicate su Xinhua, le autorità sanitarie saranno responsabili per gli standard di sicurezza dei prodotti freschi, fissando limiti alla presenza di germi patogeni, residui di pesticidi, di medicine veterinarie e di altri prodotti casuali.

Wang Xuening, vice direttore dell’ufficio di supervisione del Ministero della sanità, ha dichiarato in una conferenza stampa che d’ora in poi i limiti concessi per la presenza di melamina saranno ridotti a 1 milligrammo al kilo di latte fresco o in polvere e nei prodotti che contengono almeno il 15% di latte. Prima dello scandalo la soglia era 2,5 milligrammi.

Secondo Wang non si può ottenere che nel latte non vi sia melamina perché essa può essere “assorbita [nel latte] dalla confezione”.

Il limite stabilito oggi è perfino minore del limite imposto dalla EU, che stabilisce per la melamina il Tdi (tolleranza di ingestione quotidiana)  di 0,50 mg per ogni chilogrammo di peso per la persona. Negli Stati Uniti il Tdi è 0,65.

Il problema rimane quello di stabilire come mai in Cina nel latte fresco e in quello per l’infanzia si sono trovati livelli di melamina di oltre 2500 mg al chilo. Secondo il dott. Francesco Vernazza della Efsa (European Food Security Authority), la sostanza è stata deliberatamente mescolata al latte per accrescere la percentuale di azoto e far credere che il latte fosse “di qualità”, cioè molto ricco in proteine  poterlo vendere a prezzi più alti. Il dott. Vernazza afferma che nell’Ue gli effetti della melamina sulla salute   sono stati studiati dall’86. La sua presenza nel corpo umano attacca subito i reni e in presenza di altre sostanze può provocare in breve tempo, anche solo tre giorni, calcoli renali e perfino tumori. Questo spiega come mai neonati e bambini si sono ammalati in brevissimo tempo, portando alla morte almeno 4 piccoli e facendo ammalare oltre 54 mila lattanti.

Finora sono state arrestate 28 persone collegate allo scandalo del latte. Ma il governo dovrebbe prendere la sua parte di responsabilità, in particolare il ministero della sanità e proprio l’ufficio di supervisione che per anni non ha mai controllato la tossicità del latte in polvere per bambini. Secondo blog e giornali cinesi, all’avidità dei produttori di latte si è unita anche la facile corruzione della burocrazia governativa.

Colpita dallo scandalo, l’industria, ma anche le fattorie che producono latte, sono cadute in crisi. Il Ministero delle finanze ha deciso di distribuire 300 milioni di yuan (32 milioni di euro) per aiutare gli allevatori a superare la crisi. I sussidi dovrebbero andare ai contadini delle regioni maggiormente colpite: Mongolia Interna, Hebei, Liaoning, Shanxi, Shandong, Henan. L’aiuto dovrebbe aggiungersi a quello distribuito localmente. Secondo alcuni contadini essi dovrebbero aver già ricevuto 100 yuan al giorno per ogni mucca allevata, dato che ormai il loro latte rimane invenduto e gli allevatori sono tentati di uccidere il bestiame. I contadini si lamentano però perché finora non hanno ricevuto nulla. Anche gli aiuti dal governo centrale rischiano di essere distribuiti con molto ritardo.