Nuove violenze dei separatisti nel sud

Bangkok (AsiaNews/Agenzie) – Nella notte fra sabato e domenica 3 ordigni sono esplosi a Yala, nella zona sud del paese a maggioranza musulmana. L'esplosione ha causato il ferimento di 11 persone, oltre a danni materiali a un bar e due hotel.

Prinya Kwanyuen, capo della polizia di Yala, ha dichiarato che "Le bombe non hanno fatto alcuna vittima e tutti i feriti hanno lasciato gli ospedali". Ad ogni modo "questi episodi sono strettamente legati alle violenze dell'ultimo periodo".

Una nuova ondata di violenze è scoppiata a gennaio nelle province separatiste del sud. I miliziani rivendicano la secessione delle province meridionali e la creazione di uno stato islamico indipendente. Finora vi sono almeno 300 vittime.

Secondo quanto riportato dall'agenzia Thai News Agency, il ministro della difesa Chetta Thanajaro ha ribadito che gli attacchi sono opera di miliziani che hanno voluto vendicare i recenti arresti compiuti fra i ribelli. La scorsa settimana nella provincia di Pattani, la polizia ha annunciato il fermo di due guide religiose musulmane; su di loro il sospetto di aver causato una serie di incendi dolosi, miranti a colpire beni dello stato.

Boonyasit Suwannarat, governatore della provincia di Yala, ha confermato la notizia di possibili nuovi attacchi; i reparti dell'intelligence hanno allertato le forze di sicurezza con relazioni dettagliate. "I miliziani – ha commentato il governatore in un incontro con albergatori e ristoratori – compiono devastazioni per minare i nostri sforzi tesi a riportare la pace e la sicurezza".

Imboscate e attacchi bomba ai simboli del governo centrale, in particolare gli uffici di governo e della sicurezza, hanno avuto una cadenza giornaliera dall'inizio di gennaio; ma la regione è stata teatro di scontri e di offensive delle forze separatiste sin dai primi anni '70.

In Thailandia, i buddisti sono il 94,8% della popolazione, mentre le minoranze musulmana e cristiana contano rispettivamente il 4% e lo 0,6%.(DS)