I 2 volti della giustizia cinese, spietata con i deboli e pietosa verso i leader
L’ex vicesindaco di Pechino Liu Zhihua condannato a morte per il più grave fatto di corruzione da anni, ma con pena sospesa. Invece potrà essere eseguita presto la pena capitale per un pluriomicida forse infermo di mente.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Sentenza di morte per corruzione per Liu Zhihua, ex vicesindaco di Pechino e supervisore dei progetti edilizi e per il traffico per le Olimpiadi 2008, ma la pena potrà essere commutata in carcere. Invece sarà presto eseguita la condanna a morte di Yang Jia, omicida di 6 poliziotti a Shanghai, il cui appello è stato oggi respinto. I diversi volti della giustizia cinese verso dirigenti di Partito e cittadini qualsiasi.

Nella Cina pur colpita da endemica corruzione, Liu (nella foto) è stato forse il maggior scandalo, intascando almeno un milione di dollari tra il 1999 e il 2006, “prendendo tangenti per concedere appalti e prestiti e vendendo promozioni per gli uffici pubblici”, godendo nella Pechino preolimpica di un potere senza pari. Scoperto grazie al dispendioso stile di vita, con ville principesche, auto di lusso, gioielli e varie amanti spesso “fornitegli” per ottenerne il favore, è stato arrestato nel giugno 2006. I media hanno rivelato che aveva un’opulenta villa nel comprensorio chiamato Xanadu, “dove ci sono le ville lussuose di importanti funzionari del Partito comunista e ricchi affaristi”. Sarà processata a parte la sua amante Wang Jianrui, titolare di una ditta edile accusata di essere stata “aiutata” a ottenere appalti per costruire impianti olimpici per tennis, hockey e tiro con l’arco.

La pena, data il 18 ottobre da un tribunale dell’Hebei, è stata però “sospesa” per 2 anni e l’agenzia statale Xinhua spiega che “se Liu terrà una buona condotta, la sentenza sarà commutata nell’ergastolo”. In simili casi non è raro che il funzionario infedele ottenga, in seguito, anche la libertà.

Agenzie di stampa hanno descritto un Liu “in lacrime” durante i 4 giorni di processo, che ha ricordato come fosse un minatore di carbone prima di salire alle alte cariche pubbliche e ha ammesso la gran parte delle accuse.

La condanna di Yang è stata invece molto criticata dai media, per le numerose irregolarità processuali e per la frettolosa esclusione che sia infermo di mente. Il 1° luglio armato solo di un coltello è penetrato in una stazione di polizia, uccidendo 6 poliziotti e ferendone 2, forse per “vendicarsi” dei maltrattamenti subiti dalla polizia per l’accusa di furto di una bicicletta. Il suo caso ha suscitato simpatia con proteste davanti al Tribunale, proprio per le modalità sommarie del processo, non rispettoso dei diritti di difesa. Ora il suo caso andrà alla Corte Suprema, ma appare improbabile che ottenga una sospensione dell’esecuzione.