Cambio dollaro-yuan: economista americano dà ragione a Pechino

Beijing (AsiaNews/Bloomberg) – "La pressione internazionale sulla Cina per la rivalutazione dello yuan non ha avuto successo. L'adeguamento della moneta cinese era stato più volte richiesto dal WTO e dai paesi occidentali, ma avrebbe causato instabilità nei mercati". Lo ha dichiarato il premio nobel Robert Mundell. L'economista è intervenuto in un briefing dedicato al prossimo International Finance Forum, promosso dalle Nazioni Unite e dal governo cinese, in programma a metà novembre a Langfang, nella provincia di Hebei.

Gli Stati Uniti e altri governi occidentali hanno spesso invitato il governo cinese a rivalutare la moneta nazionale: un cambio così basso - sostiene l'Occidente - favorisce le esportazioni dei prodotti cinesi e consente un maggiore afflusso dei capitali dall'estero. Alle accuse di concorrenza sleale Pechino ha sempre risposto che "in futuro passeremo ad un cambio variabile della nostra moneta", senza peraltro indicare una data o un programma definito.

Mundell ha spiegato che le scelte della Cina per il sistema monetario includono un nuovo meccanismo valutario dell'intera regione asiatica, la stabilità del dollaro USA (dal 1995 il cambio dollaro – yuan è di 1 a 8.277, ndr) e l'istituzione di nuovi legami con l'euro.

"Negli ultimi tempi si assiste ad un crescente dibattito in Asia – ha commentato Mundell – sul fatto che il continente debba avere un proprio sistema di valuta finanziario. La conferenza di novembre sarà il luogo più indicato alla discussione".

Il forum di Langfang affronterà il crescente ruolo dell'economia cinese nel mercato globale, gli sforzi per risanare il sistema bancario nel Paese, l'opportunità di fissare un sistema di credito forte e l'agevolazione di prestiti alle compagnie private.

Mundell ha infine aggiunto che "in Cina i prestiti ai privati sono molto bassi, anche se è proprio il settore dei privati ad aver favorito la crescita dell'economia cinese". Al riguardo l'economista ha auspicato la creazione di un sistema di microcredito per favorire piccoli prestiti a singoli imprenditori.(DS)