Pyongyang chiede l’esclusione del Giappone dai colloqui sul nucleare
Un quotidiano nord-coreano accusa i nipponici di aver creato “ostacoli” nelle trattative a sei sul programma atomico. Tokyo denuncia la mancanza di notizie sui concittadini scomparsi da anni in Corea. Secondo Seoul, Kim Jong-il sarebbe ancora al potere nonostante le voci sulla salute.

Seoul (AsiaNews) – La Corea del Nord chiede che il Giappone venga escluso dai colloqui a sei sul nucleare. La presa di posizione emerge da un editoriale pubblicato in un quotidiano nord-coreano, all’interno del quale si denuncia la controparte giapponese di aver creato “problemi e ostacoli nelle trattative per lo smantellamento del programma atomico”.

Secondo le accuse della Corea del Nord, i nipponici non avrebbero concesso gli "aiuti economici e le forniture di energia" sanciti dagli accordi. Addebiti respinti da Tokyo, che accusa Pyongyang di non aver fatto chiarezza sulla sorte dei cittadini giapponesi rapiti dalla Corea del Nord tra gli anni ’70 e ’80.

Il Giappone è uno dei sei Paesi che partecipano ai colloqui sulla questione nucleare nord-coreana assieme a Russia, Stati Uniti, Cina e Corea del Sud. Nel febbraio 2007 è stato raggiunto un accordo, in base al quale il regime di Pyongyang avrebbe acconsentito a smantellare il programma nucleare in cambio di aiuti e incentivi all’economia. Nelle scorse settimane la situazione è sembrata precipitare, tanto da far temere una ripresa delle attività da parte dei nord-coreani. La rimozione da parte del governo Usa del Paese dalla “lista nera” degli Stati fiancheggiatori del terrorismo ha scongiurato una ulteriore escalation della crisi. Una mossa, quella americana, che favorisce l’invio di aiuti al Nord e un miglioramento nelle relazioni diplomatiche internazionali, giudicata però “estremamente disdicevole” dal Giappone che attende ancora notizie sulle persone scomparse.

Ieri il presidente della Corea del Sud Lee Myung-bak ha inoltre precisato che “Kim Jong-il è ancora al potere”, nonostante “le voci sul suo stato di salute” e l’ipotesi di “un intervento chirurgico lo scorso agosto”. In una intervista al quotidiano francese Le Figaro il presidente Lee sottolinea che “la situazione al Nord è normale, con una apparente stabilità del regime” malgrado quanto “si è detto o scritto sulle condizioni di Kim Jong-il”. Egli ha inoltre precisato di “non poter dire se la Corea del Nord possieda o meno armi nucleari”, ma si dice sicuro che essi hanno “le competenze tecnologiche per poter costruire un’arma nucleare”.