Visita in Nepal del segretario Onu per sostenere il processo di pace
di Kalpit Parajuli
Nell’agenda di Ban Ki-moon una spinta al dialogo fra le forze politiche e l’invito a trovare un consenso condiviso sul ruolo della ex guerriglia maoista, ora esercito nazionale. In programma una visita alla casa natale del Buddha.

Kathmandu (AsiaNews) – Una spinta al processo di pace e un invito alle parti politiche a trovare un consenso condiviso per risolvere la questione legata alla ex guerriglia maoista, da integrare nelle forze armate nazionali. Sono questi gli obiettivi principali sui quali si concentra la visita ufficiale del segretario generale Onu in Nepal, in programma il 31 ottobre e il primo novembre.

In un comunicato stampa diffuso dalle Nazioni Unite a New York, Ban Ki-moon sottolinea come “molti modelli di integrazione siano falliti in diversi Paesi”, mettendo a rischio il processo di pace. In Nepal vi sono ancora dei “disaccordi sostanziali” fra le diverse parti politiche che “vanno superati”, per adottare una soluzione interna e condivisa “in seguito a uno studio approfondito” della realtà politica e sociale.

Egli ribadisce inoltre che “quando avrà inizio il processo di assorbimento della guerriglia maoista” nell’esercito nazionale, le forze di pace Onu “diminuiranno la loro presenza e le mansioni”, arrivando alla “graduale chiusura dell’ufficio” nel Paese.

Nel corso della sua visita, Ban Ki-moon incontrerà il presidente Rambaran Yadav, il Primo Ministro Pushpa Kamal Dahal – meglio conosciuto come Prachanda – il Ministro nepalese degli esteri e altri funzionari governativi di primo piano. Egli avrebbe dovuto anche assistere a una seduta del Parlamento, i cui lavori sono però sospesi a causa delle feste del Tihar – la seconda principale festività indù, conosciuta in India con il nome di Diwali – e del Chhath. Per questo l’ufficio di segreteria dell’Assemblea Costituente ha organizzato un incontro di un’ora e mezza al quale “sono invitati tutti i parlamentari”.

Sabato primo novembre Ban Ki-moon visiterà il più famoso tempio buddista del Paese a Lumbini, luogo nel quale – secondo la tradizione – è nato il Buddha. Dopo aver reso omaggio alla casa natale “dell’Illuminato”, egli proseguirà il tour asiatico alla volta di Dhaka, capitale del Bangladesh.