Il papa prega per i musulmani di Mindanao
di Santosh Digal
Il Consiglio filippino per l’islam e la democrazia aveva chiesto aiuto al Papa per porre fine alla crisi umanitaria del Mindanao e far ripartire i colloqui tra gli indipendentisti islamici ed il governo di Manila. Amina Rasul-Bernardo, unica donna musulmana a partecipare al Forum islamo-cristiano d’inizio novembre, ha scritto un messaggio per raccontare il suo incontro con il Papa: “Mi ha detto che pregherà per noi”.

Manila (AsiaNews) - Il Papa ha assicurato le sue preghiere per la popolazione del Mindanao. Ad annunciarlo è stata Amina Rasul-Bernardo, membro del Consiglio filippino per l’islam e la democrazia (Pcid). Unica donna della delegazione musulmana al Forum islamo-cristiano svoltosi in Vaticano dal 4 al 6 novembre, la signora Rasul ha comunicato la notizia tramite il network realizzato da padre Eliseo Mercado, religioso dell’ordine di Maria immacolata da tempo impegnato nel dialogo tra cristiani e musulmani nelle Filippine.

Cogliendo l’occasione del momento in cui Benedetto XVI ha salutato ad uno ad uno i partecipanti al Forum, la signora Rasul ha parlato con il Papa. Nel comunicare la notizia tramite il network di padre Mercato, la componente del Pcdi ha scritto: “Gli ho detto che avevo una lettera da parte di tutti noi con cui chiediamo il suo aiuto per porre termine alla crisi umanitaria nel Mindanao e convincere il governo e il Milf ad avviare il processo di pace. Mi ha detto che pregherà per noi”.

La notizia dell’attenzione del Papa alla situazione della popolazione del Mindanao giunge insieme a quella del nuovo scontro tra le forze governative filippine ed il Moro Islamic Liberation Front (Milf) che il 10 novembre ha causato la morte di 10 ribelli nei pressi di Wao e Bumbaran, nel distretto di Lanao.

Il conflitto che vede contrapposti i ribelli del Milf al governo di Manila dura con alti e bassi da quasi 20 anni. Amina Rasul-Bernardo ha approfittato della sua partecipazione al forum islamo-cristiano per esprimere al Papa lo sconforto della popolazione e comunicargli il contenuto della lettera-appella firmata dagli abitanti musulmani dello stato di Bangsamoro a maggioranza islamica.

Nel messaggio affidato al network di padre Mercato, la signora Rasul racconta di aver affidato la lettera del Pcdi al cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, con la richiesta che la segreteria di stato vaticana possa prendere iniziativa in merito. “Noi speriamo che Sua Santità possa aiutarci nel portare pace e giustizia ai nostri fratelli e sorelle del Mindanao - si legge nella lettera indirizzata al Papa - esprimendo preoccupazione per la palese crisi umanitaria e facendo un appello per la protezione di tutti i civili, così come per un rapido accesso degli aiuti umanitari per la popolazione”.

La lettera cita inoltre l’importanza della coesistenza tra cristiani e musulmani in tutto il pianeta, un elemento necessario per realizzare una “pace significativa nel mondo; il futuro del mondo dipende dalla pace tra musulmani e ciristiani”.

“A significare in mondo concreto come la nostra fede ci spinge a chiedere aiuto per salvaguardare la dignità del nostro popolo del Mindanao garantendo agli abitanti la possibilità di vivere in pace, ci appelliamo a lei Sua Santità perchè ci aiuti a convincere il governo delle Filippine d il Milf di ritornare al tavolo dei negoziati il prima possibile”.

L’entourage della presidentessa Gloria Macapagal-Arroyo  Malacañang ha commentato la lettera del Pcdi al Papa attraverso le parole del responsabile dei rapporti con la stampa. Jesus Durezza ha affermato che non era necessario arrivare sino ad appellarsi al Papa per porre fine al conflitto nel Mindanao. Il portavoce di Malacañang, il palazzo presidenziale filippino, ha affermato che mentre l’esercito continua a perseguire i responsabili degli attacchi e dei rapimenti nella regione, la ripresa delle trattative di pace rimane la massima priorità dell’amministrazione Arroyo. Allo stato attuale il governo sta portando avanti consultazioni con differenti settori della società del Mindanao così da raggiungere il più ampio consenso per riportare la pace nella regione. Durezza ha affermato che solo al termine di questo lavoro di dialogo sarà possibile definire il passo successivo nel processo di pacificazione. In merito ai colloqui con i separatisti musulmani, il portavoce del Malacañang ha affermato che potrebbero avvenire solo a patto che il Milf decida di abbandonare le armi, smobilitare le sue forze e procedere al reinserimento dei militanti nella società.

In merito alla situazione della popolazione della regione, Durezza ha assicurato che il governo Arroyo continua ad inviare adeguati aiuti alla popolazione e ai profughi, e diffidato il Pcdi dall’inviare false informazioni al Papa sui profughi del Mindanao.