Commissione indiana indaga sul pogrom contro i cristiani in Orissa
Un gruppo di sette funzionari ha iniziato un sopralluogo nelle aree teatro dei massacri degli indù contro i cristiani. Essi visiteranno le vittime, i funzionari della polizia e gli amministratori locali. Ancora incerta la partecipazione di suor Meena al confronto per l’identificazione degli autori dello stupro.

Bhubaneswar (AsiaNews/Agenzie) – Un team composto da sette funzionari della Commissione nazionale per i diritti umani (Nhrc) ha avviato le indagini sulle violenze contro i cristiani in Orissa. Giovedì 13 novembre il gruppo di Nhrc ha effettuato un sopralluogo in diverse zone teatro degli attacchi, incontrando le vittime, i poliziotti dei vari distretti responsabili dell’ordine pubblico e gli amministratori locali. 

Gli attivisti proseguiranno il lavoro di ricognizione fino al 18 novembre, visitando altre aree segnate dalle violenze in seguito alle quali ancora oggi – a oltre due mesi di distanza – oltre 10mila persone vivono nei campi profughi allestiti dal governo. Secondo le fonti ufficiali i morti sarebbero 38, ma un rappresentate del governo  locale – che ha chiesto l’anonimato – stima che il pogrom lanciato dai fondamentalisti indù ha causato oltre 500 vittime.

Non si hanno invece conferme sulla partecipazione di suor Meena Barwa al confronto “all’americana” per identificare gli autori dello stupro da lei subito, in programma il prossimo 19 novembre. Il 25 agosto scorso la religiosa era stata violentata da un gruppo di fondamentalisti indù, grazie anche alla connivenza di una parte delle forze dell’ordine, accusate di aver “coperto” i responsabili.

“Dopo quanto le è successo – riferisce mons. Raphel Cheenath, arcivescovo di Cuttack-Bhubaneswar – la suora è ancora sottoposta a cure mediche e non ha voglia di tornare a Kandhamal. Al momento non abbiamo ancora deciso cosa fare”.