Cattolici thai, ambasciatori di Cristo per portare pace e armonia nel Paese
di Weena Kowitwanij
È l’invito del presidente della Commissione di giustizia e pace in occasione della giornata nazionale per i diritti umani. Mons. Chaiyara esorta i cittadini a rispettare le differenze di opinione e ad abbassare il livello dello scontro politico. Odio e pregiudizio portano al conflitto sociale.

Bangkok (AsiaNews) – Abbattere i pregiudizi e rispettare le differenze, diventando ambasciatori di Cristo per portare pace e armonia nella società thailandese. È l’invito rivolto da mons. Philip Banchong Chaiyara, presidente della Commissione di Giustizia e pace, ai cattolici del Paese in occasione della Giornata nazionale per i diritti umani, celebrata domenica 16 novembre.

“Mettere in pratica i diritti umani riducendo i pregiudizi e rispettando le differenze fra noi” è lo slogan scelto dai vescovi thailandesi per ricordare la festa; essi hanno voluto centrare l’attenzione sulla situazione attraversata dal Paese, teatro di scontri e divisioni profonde fra le diverse fazioni politiche. Una escalation di violenze che è culminata nella guerra urbana del 7 ottobre scorso, durante la quale sono morte due persone e 443 sono rimaste ferite.

Mons. Chaiyara invita i fedeli a riflettere sull’odio e sul pregiudizio causati dalla lotta tra i partiti di governo e opposizione, i quali hanno un forte impatto “sulla stabilità sociale”. “Non possiamo negare – sottolinea il prelato – che la ragione del conflitto sia la mancanza di accettazione e di rispetto delle differenze. Le persone si concentrano sulle proprie opinioni, negando le idee altrui”.

Il presidente della Commissione di Giustizia e pace ricorda che “è compito della Chiesa aiutare a guarire i mali della società”. Invitando i fedeli a riflettere sulla lettera di San Paolo ai Corinzi, egli ribadisce che “tutti facciamo parte del medesimo corpo e ciascuno deve rispettare i propri doveri e le proprie responsabilità”.