A migliaia i cattolici portano la loro solidarietà a Thai Ha
di J.B. An Dang
Il governo nega il coinvolgimento di istituzioni pubbliche, malgrado fotografie e testimonianze confermino che all’attacco di sabato notte fossero presenti polizia e forze di sicurezza. Fedeli giungono da tutta la diocesi, come già accaduto sabato, quando con la loro presenza hanno bloccato l’assalto degli attivisti di partito contro la parrocchia.
Hanoi (AsiaNews) – Migliaia di cattolici (nella foto) si sono radunati in preghiera intorno alla parrocchia di Thai Ha e momenti di preghiera ci sono stati in varie parti della diocesi di Hanoi. La solidarietà è stata la risposta dei fedeli all’incomprensibile attacco subito la notte di sabato da Thai Ha, quando centinaia di attivisti del Partito hanno tentato di distruggere la cappella di San Gerardo. Un’azione alla quale erano presenti le forze di sicurezza e ha partecipato un esponente del locale Comitato del popolo (il municipio) e che non ha potuto raggiungere il suo obiettivo per l’arrivo sul luogo di centinaia di cattolici, che hanno risposto alla richiesta di aiuto lanciata dalle campane della chiesa.
 
Oggi il New Hanoi riferisce che il portavoce del Ministero degli esteri Le Dung ha negato il coinvolgimento di forze pubbliche nell’aggressione, sostenendo che “nessuna forza governativa ha attaccato l’area della parrocchia di Thai Ha”. A sementirlo, oltre alle testimonianze, le foto prese da parrocchiani, che mostrano chiaramente la presenza ed il coinvolgimento di polizia, forze di sicurezza e milizia. “La smentita del portavoce – aggiunge padre Nguyen – preoccupa la gente: ora pensa che il governo copre la vendetta dei suoi funzionari contro i cattolici di Thai Ha. L’attacco ha creato grave preoccupazione nei vietnamiti di tutto il mondo, mentre il governo mostra di non voler svolgere alcuna indagine sull’incidente. Si limita a negare il suo coinvolgimento”.
 
Da parte dei fedeli, invece, a migliaia, ora, dopo la notizia dell’attacco – simbolicamente avvenuto mentre si celebrava la festa dei nartiri vietnamiti - sono venuti dalla cattedrale di San Giuseppe, da Ham Long, e Hang Bot e persino dalle lontane parrocchie di Thach Bich, Canh Hoach e Bai Xuyen.
 
Una fedele venuta da Thach Bich parla di “persecuzione” e spiega che “per anni i Redentoristi ed i loro parrocchiani hanno chiesto la restituzione del loro terreno, illegalmente preso dallo Stato. Avendo tremato per le loro pretese legali, ora il governo li perseguita apertamente”.
 
Padre Joseph Nguyen rileva la concomitanza tra l’attacco e la celebrazione dei martiri del Vietnam. “Questo – aggiunge – ricorda al popolo che fin dall’inizio il fondamento della fede nel nostro Paese è abbondantemente legato con il sangue dei martiri, quello di coraggiosi missionari, di sacerdoti locali e del popolo cristiano. La situazione della Chiesa in Vietnam oggi non è migliore o peggiore del passato”.
 
“E’ l’intera Chiesa del Vietnam ad essere sotto attacco”, afferma uno studente universitario. E, aggiunge, “questo rapresenta una sfida alla coscienza del mondo”.