Corea, fine delle corse per il “treno della pace”
Lo storico collegamento, lanciato con enfasi un anno fa, è stato interrotto per decisione del governo di Pyongyang. Esso era il simbolo di un lento cammino verso la pace, ma spesso viaggiava vuoto. Il regime comunista accusa il Sud di promuovere una politica ostile; per Seoul qualsiasi accordo è condizionato all’interruzione del programma nucleare nord-coreano.

Seoul (AsiaNews/Agenzie) – Il 28 novembre 2008 potrebbe segnare la fine dei collegamenti ferroviari fra le due Coree. Ieri, infatti, il treno merci sud-coreano ha compiuto quella che potrebbe diventare l’ultima corsa fra i due Paesi, mettendo la parola fine alle residue speranze di riconciliazione dopo decadi di guerra fredda.

L’interruzione, voluta dal governo comunista nord-coreano, è un ulteriore segnale del momento di tensione che si respira nella penisola. Pyongyang accusa il governo conservatore di Seoul di promuovere una “politica di confronto” e di non tenere fede agli accordi sanciti negli storici summit del 2000 e del 2007. Il governo sud-coreano, guidato da Lee Myung-bak, ha condizionato qualsiasi trattativa all’abbandono del programma nucleare della Corea del Nord. Seoul rispedisce al mittente ogni addebito, sottolineando la scelta del Nord di prediligere la logica delle minacce al dialogo.

Il collegamento ferroviario fra le due Coree, lanciato con enfasi circa un anno fa, era uno dei gesti più importanti per un cammino di riconciliazione: esso percorre i 25 chilometri che dividono Minsan, nel Sud, a Bongdong, nel Nord. Il collegamento serviva a rendere più agevole il trasporto di merci verso il complesso industriale nord-coreano di Kaesong, il primo dove cooperano operai di entrambe le Coree, e aveva una cadenza quotidiana. Il più delle volte aveva solo un valore simbolico, avendo viaggiato spesso vuoto. Per il trasporto delle merci, le compagnie sud-coreane utilizzavano la strada che scorre parallela alla ferrovia.

Sempre ieri il tour operator sud-coreano Hunday Asan ha organizzato l’ultima visita alla storica città di Kaesong, prima della sospensione del programma turistico previsto per il primo dicembre. Tutte le prenotazioni in calendario per il fine settimana sono state cancellate, per favorire il rientro degli operai sud-coreani allontanati dal complesso industriale in seguito alla decisione del regime comunista nord-coreano.

Kim Ho-nyeon, portavoce del ministro sud-coreano per l’unificazione, dice che restano validi tra i 1500 e i 1700 permessi di lavoro nel Nord per cittadini della Corea del Sud ed afferma che le trattative fra i due Paesi continuano.